«Il sindaco ci ha vietato di mostrare il progetto»
SEDICO. Il progetto del nuovo centro culturale non si può mostrare. Per lo meno, non può farlo la minoranza consiliare. La conferma, al consigliere Carlo De Paris, è arrivata con una nota protocollata del sindaco, nella quale si legge che la condivisione costituisce «prerogativa della maggioranza».
De Paris, insieme ai colleghi di minoranza, ha incontrato le associazioni che hanno la propria sede nell'edificio in via De Gasperi un paio d'ore prima dell'ultimo consiglio comunale, nel quale sarebbe dovuto andare in approvazione il progetto finanziato da Luxottica. «Il nostro intento era mostrare il progetto alle associazioni e ai cittadini per raccogliere eventuali proposte di migliorie e modifiche», racconta De Paris, «per avere la massima condivisione di un progetto così importante per Sedico. La risposta del sindaco è invece un divieto assoluto: solo la maggioranza può confrontarsi con le associazioni, la minoranza deve tacere».
Le prime avvisaglie c'erano state nell'incontro avuto dalle minoranze con le associazioni poco prima del consiglio di mercoledì scorso: «Appena siamo arrivati alcuni rappresentanti dei gruppi ci hanno riferito che erano stati contattati telefonicamente dal sindaco e avvisati che se noi avessimo mostrato loro i progetti della nuova biblioteca (ancora da approvare) avremmo commesso una violazione passibile anche di denuncia. A quel punto abbiamo messo via le carte e parlato solo del progetto e delle intenzioni dell'amministrazione, senza mostrare niente. Ma è questa la condivisione per la quale l'amministrazione si è sempre vantata?», sbotta De Paris. «È questo il modo di investire oltre 2 milioni di euro? La maggioranza, però, sta incontrando le associazioni, mostrando il progetto. Perché loro possono farlo e noi no? Dove sta scritto che è solo una loro prerogativa? Io non ho mai trattato nessuno in questo modo negli ormai sedici anni di attività di consigliere e assessore comunale, e nemmeno ho mai visto nessuno dei precedenti sindaci fare una cosa simile», conclude. «Non mi ritengo un delinquente e non voglio più ricevere azioni simili».
«È inconcepibile che il sindaco e la sua giunta gestiscano questa ingente somma come soldi propri. Sono dei cittadini e per i cittadini», si aggiunge Piera Arrigoni. «Auspichiamo un confronto con la popolazione. Inoltre non approviamo l’uso di metodi che possiamo definire intimidatori nei confronti dell’opposizione, che desidera dare alle associazioni la dovuta attenzione. Invitiamo l’amministrazione ad un cambio di rotta, verso una maggiore trasparenza, democraticità e condivisione con la società civile».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi