Il sindaco De Zanet: «L’elettrodotto passi lungo l’A27 o faremo ricorso»

Limana chiede fermezza alla Provincia che lunedì incontrerà i vertici di Terna: «Dobbiamo tutelare tutti i cittadini bellunesi, non possiamo più accontentarci»

LIMANA. La soluzione c’è, ed è a portata di variante. Non rallenterebbe la risoluzione dei problemi di Ponte nelle Alpi e Soverzene e garantirebbe allo stesso tempo la tutela di tutti i centri abitati di Belluno, Limana, Borgo Valbelluna e dei comuni trevigiani attraversati dall’elettrodotto a 220 kV Soverzene-Scorzé. E sono proprio i comuni di Limana e Belluno ad alzare la voce, in vista dell’incontro in programma lunedì fra il presidente della Provincia Roberto Padrin e i vertici di Terna. «La linea elettrica deve correre lungo il corridoio autostradale», hanno ribadito i sindaci Milena De Zanet e Jacopo Massaro nell’incontro convocato dal Comune di Limana giovedì sera. . Erano stati invitati anche i dodici sindaci dei territori trevigiani interessati (già oggi) dal passaggio dell’elettrodotto Soverzene - Scorzé, ma non si sono presentati. C’erano invece la Provincia, con il consigliere delegato Massimo Bortoluzzi, i comitati dei cittadini e alcuni componenti della commissione ambiente di Limana. «Dobbiamo tutelare i nostri cittadini. L’alternativa c’è, è il corridoio autostradale. Se non otterremo questa soluzione faremo ricorso», ha annunciato la De Zanet, fermissima nella sua posizione.

Pur ricordando alcuni aspetti positivi dell’accordo firmato il 20 gennaio fra Terna e la Regione (l’interramento fino a prima dell’attraversamento del Piave), il sindaco di Belluno Massaro ha evidenziato che restano alcune pesanti criticità: «L’arrivo dell’elettrodotto a Levego sarà il punto di partenza per un nuovo progetto, lo ha confermato in passato la stessa Terna. Non possiamo non esserne preoccupati perché la linea già oggi passa attraverso centri abitati e siti sensibili, come l’asilo di Levego. La richiesta del territorio era di riprogettare l’intero intervento, e questo accordo certo non la soddisfa. Territorio che per giunta è stato completamente escluso dalla trattativa per giungere all’accordo».

Riprogettazione è la parola d’ordine. Autostrada la direzione da prendere. «Dopo la razionalizzazione della rete l’elettrodotto che attraversa Limana, e che è depotenziato dal 2003, sarà rimesso in funzione a pieno regime e il nostro obiettivo è tutelare i nostri cittadini», ha aggiunto il vicesindaco di Limana Edi Fontana. Ecco dunque la proposta: spostare la linea a 220 kV Polpet - Scorzé (quella che, da progetto, dovrebbe attraversare Andreane e il Piave per agganciarsi sulla linea esistente a Levego) verso il corridoio autostradale. Dove già esiste una servitù da elettrodotto. «In questo modo non ci sarebbero più criticità in tutta la sinistra Piave, a Levego, Sagrogna, Visome, Limana, Trichiana, e in tutti i comuni trevigiani che già oggi sono interessati dal passaggio della linea elettrica, che è vecchia e prima o poi dovrà essere ammodernata», ha spiegato il portavoce dei comitati civici Gianni Pastella. «Basterebbe fare una variante progettuale, che non rallenterebbe i tempi di esecuzione dell’opera».

Né comprometterebbe la risoluzione delle criticità che gravano su Ponte nelle Alpi e Soverzene, ha aggiunto la De Zanet. Il sindaco di Limana ha chiesto fermezza alla Provincia: «L’elettrodotto va eliminato dai centri abitati, senza se e senza ma. Non possiamo più accontentarci di un “contentino”, con tutto quello che è successo nella nostra provincia. Se non otterremo quanto chiediamo, siamo pronti a fare ricorso contro il progetto, insieme ai cittadini e al Comune di Belluno». —



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