Il sindaco di Auronzo: «Il treno delle Dolomiti deve passare per la Val d’Ansiei»

Pais Becher insiste e condivide l’idea di una cremagliera da Val Marzon al rifugio Auronzo  che permetterebbe di chiudere l’accesso alle auto ai piedi delle Tre Cime

AURONZO. Tatiana Pais Becher, neosindaco di Auronzo, non ha nessun dubbio. E rompe gli indugi. Il treno delle Dolomiti deve passare per la Val d’Ansiei, quindi ai piedi delle Tre Cime, perché - dice - i vantaggi sono indubbi. E addirittura rilancia sul progetto del presidente della Regione Luca Zaia. Perché non immaginare un trenino a cremagliera dalla fermata di Val Marzon al rifugio Auronzo, ai piedi delle montagne più belle al mondo? Una proposta che raccoglie immediatamente gli applausi degli amici di Tatiana, gli ambientalisti di MW da una parte, e uomini di cultura come Erri De Luca e Mauro Corona, dall’altra, contrari invece a nuovi caroselli sciistici.

Pais Becher avanza la sua proposta a pochi giorni dal vertice dei sindaci convocati ad Auronzo il 31 luglio. I sindaci invitati sono quelli interessati dal possibile tracciato che unirebbe la stazione di Calalzo a quella di Cortina passando appunto in faccia alle Tre Cime e fino a lambire la foresta più tutelata d’Italia, quella di Somadida: Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago, Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Comelico Superiore, Sappada, Danta. «L’obiettivo dell’incontro, rigorosamente a porte chiuse, sarà un primo confronto - anticipa il sindaco - tra i primi cittadini dei Comuni interessati al passaggio del treno lungo la Val D’Ansiei, per capire se c’è una condivisione dell’idea progettuale, in modo da presentare una posizione univoca durante l’incontro che si terrà prossimamente in Cadore con l’Assessore Elisa De Berti».

Pais Becher è convinta sostenitrice fin da subito del tracciato con fermata ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, prevista all’ingresso della Val Marzon, crede che il “Treno delle Dolomiti” sia «un’imperdibile opportunità» per un territorio che sta soffrendo come il Cadore, in quanto potrebbe risolvere i vari problemi infrastrutturali e di viabilità esistenti. Il tracciato della “Val Ansiei” prevede infatti sette fermate a Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime, San Marco, Cortina. Il percorso è di 48 chilometri di cui 18 in galleria. Il tempo di percorrenza è di 70 minuti, il costo dell’opera è di 745 milioni. Secondo il sindaco il tracciato della Val D’Ansiei presenta alcuni vantaggi non trascurabili.

«Il primo? Il bacino d’utenza che include, oltre a Centro Cadore e Oltrepiave, tutta l’area del Comelico e Sappada». Il secondo: «la fruizione del servizio da parte di tutti quei turisti che frequentano le località turistiche cadorine, i fruitori degli impianti sciistici dei comprensori del Comelico, Sappada, Auronzo, gli amanti delle piste ciclabili, in vista anche del prossimo completamento dell’anello della ciclabile della Val D’Ansiei verso il Centro Cadore e verso Carbonin». E poi ce n’è un terzo. «L’attrattività turistica e paesaggistica di una linea ferroviaria con fermata ai piedi delle montagne simbolo delle Dolomiti Patrimonio Unesco, le Tre Cime di Lavaredo, con il possibile successivo studio per sviluppare un collegamento diretto, tramite trenino a cremagliera o impianto, tra la Val Marzon e il Rifugio Auronzo».

Trenino o funivia che porterebbero alla chiusura del discusso assalto d’auto fino ai piedi delle Tre Cime. Si tratta della strada a pedaggio, che comporta un contributo notevole alle casse del Comune, il quale però potrebbe far cassa in modo più sostenibile ambientalmente. Insomma un’occasione unica per rilanciare dal punto di vista economico e turistico tutto il territorio del Comelico, Sappada, Oltrepiave e Centro Cadore, combattere lo spopolamento e creare nuove opportunità di mobilità non solo per i turisti, ma anche per i residenti e per i giovani cadorini.


 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi