Il sindaco di Crespano: «Fare chiarezza»

Venti domande al Comune di Val di Zoldo (con il rischio che ne arrivassero altre quattrocento). Un’altra ventina all’ufficio anagrafe del Comune di Crespano (Treviso). A Crocetta del Montello sono...

Venti domande al Comune di Val di Zoldo (con il rischio che ne arrivassero altre quattrocento). Un’altra ventina all’ufficio anagrafe del Comune di Crespano (Treviso). A Crocetta del Montello sono già state fatte cento pratiche per il riconoscimento della cittadinanza italiana ai brasiliani che hanno dimostrato di avere degli avi nel nostro Paese. Non è solo il Comune ai piedi del Pelmo e della Civetta ad essere intasato dalle richieste di cittadinanza dei brasiliani. «Il fenomeno è esploso nell’autunno dell’anno scorso», racconta il sindaco di Crespano del Grappa (Treviso) Annalisa Rampin. «Di punto in bianco. L’ufficio anagrafe mi ha segnalato cosa stava succedendo un mese fa, e viene da farsi qualche domanda». A Crespano un brasiliano, che ha la residenza nel Bellunese (a Cesiomaggiore per la precisione) aiuta i connazionali che desiderano ottenere la cittadinanza per discendenza italiana a fare tutte le pratiche necessarie. Ha preso in affitto due appartamenti, che affitta a sua volta ai brasiliani per il periodo necessario ad ottenere il riconoscimento. Quando il sindaco ha letto le dichiarazioni dei collega di Val di Zoldo, deve esserle sembrato di avere un deja vù: «Ho contattato il sindaco per fare fronte comune, perché di sicuro bisogna vederci chiaro in questa situazione», conclude Annalisa Rampin. «Per fortuna Camillo De Pellegrin ha sollevato il tema, che è serio. Si rischiano problemi nella gestione del corpo elettorale, con tutti questi iscritti all’Aire». Il fenomeno dunque è ampiamente diffuso anche nel Trevigiano. La Prefettura si è attivata anche nella Marca, come ha fatto quella di Belluno, e a Crespano è stata interessata anche la Guardia di Finanza. (a.f.)

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