Il sindaco uscente Vendramini se la vedrà con Enrico Collarin
Uno cerca la riconferma, l’altro punta a sbaragliare il campo, a dieci anni dall’ultima esperienza in Comune. Ponte nelle Alpi si prepara alle elezioni del 26 maggio. I cittadini sono chiamati a rinnovare il consiglio comunale e a scegliere il nuovo sindaco e avranno due possibilità: Paolo Vendramini o Enrico Collarin. Sfida a due, dunque.
Al momento non ci sono segnali che facciano pensare ad una terza lista. Daiana Broi, cinque anni fa candidata sindaco contro Vendramini, non si ripresenterà: «Da donna mi trovo a dover scegliere fra il dedicare il mio tempo alla comunità oppure a crearmi una famiglia. E in questo momento prevale la seconda», racconta. La Broi, però, assicura che darà il suo supporto a Collarin: «Devo ancora definire in che tempi e con quali modalità, ma come Daiana Broi gli garantirò il mio sostegno».
Collarin è già stato in amministrazione. È stato assessore fra il 1999 e il 2004, quando era sindaco Vittorio Fregona, nei cinque anni successivi è stato consigliere di minoranza. «Mi è sempre interessata la politica, fin da giovane», racconta, «l’esperienza da assessore è stata molto formativa. Adesso è il momento giusto per portare avanti nuove idee per Ponte nelle Alpi».
Collarin vuole portare una ventata di rinnovamento nel paese con una lista civica e trasversale che comunque gode già dell’appoggio di tutti i partiti di centrodestra: «Voglio formare una squadra di persone con voglia di lavorare per la nostra comunità», continua, «ho già un bel gruppo». Fra le prime idee c’è quella di lavorare con le frazioni e di affrontare i temi caldi «quali l’elettrodotto, la Ponte servizi, l’area ex Comedil, l’area di Paludi, la viabilità». Innovando e «cercando le soluzioni migliori per la comunità». Senza dimenticare il rapporto con i Comuni limitrofi, con i quali Collarin vuole cercare un dialogo costruttivo per mettere in rete alcuni servizi.
Dall’altra parte c’è il sindaco uscente, Paolo Vendramini, che ha già dato disponibilità al suo gruppo per ricandidarsi a sindaco. «Da mesi ci stiamo incontrando, con un gruppo ampio di circa 40 persone. Abbiamo diviso il lavoro per settori tematici per analizzare tutto quello che è stato fatto e per progettare il futuro», spiega.
Sono stati fatti alcuni incontri con le frazioni, altri ce ne saranno già dalla prossima settimana: «L’obiettivo è costruire un programma condiviso, perché la partecipazione è il nostro patrimonio e vogliamo tenere questa linea», continua Vendramini. «Ci ripresenteremo con il gruppo di cinque anni fa, integrato da nuove persone, fra cui molti giovani. Vedo un certo fermento e voglia di mettersi in gioco e non può che fare piacere in questo momento storico».
Rispetto al 2014 Vendramini dovrà fare sicuramente a meno di Enrico De Bona, che ha già annunciato di concludere a maggio la sua esperienza amministrativa. «Per motivi di lavoro o personali è probabile che anche altri decidano di non ripresentarsi», aggiunge Vendramini. In lista ci devono essere dodici persone, sei uomini e sei donne. «Stiamo cercando persone con competenza e tempo da dedicare all’amministrazione», conclude Vendramini, «persone che vivano la politica come servizio».
Anche la sua sarà una lista civica, «il gruppo è trasversale» assicura, ma ci sarà una forte connotazione di centrosinistra. «Mi auguro ci sia una vera competizione elettorale», conclude, «con almeno due liste. Sarebbe positivo per il confronto». —
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