«Il sistema non va cittadini bistrattati»
BELLUNO. «È facile far quadrare i conti e ottenere il primo posto nella graduatoria regionale delle aziende sanitarie che hanno ottemperato agli obiettivi, se per farlo si tagliano servizi e si riducono i medici. Questo primo posto è stato costruito sulle spalle dei cittadini».
Va giù pesante la referente provinciale di Cittadinanzattiva e Tribunale del malato, Ottorina Bompani, in merito alla situazione di forte crisi in cui versano i servizi sociali e anche quelli sanitari per la carenza di personale. Bompani si dice molto perplessa sulla pagella data dalla Regione all’azienda sanitaria bellunese (l’Usl 1 ha ottenuto il massimo dei voti). «Manca il personale, mancano medici, stiamo assistendo al depotenziamento delle strutture ospedaliere e al taglio dei servizi. Non si può continuare in questo modo e poi scopriamo che i cittadini sono lasciati a loro stessi, alle loro famiglie o al volontariato nella presa in carico dei loro problemi, perché non ci sono medici, infermieri od operatori in grado di seguirli. Il tutto perché non si può assumere e sostituire quei dipendenti che vanno in pensione».
Ssi parla tanto di sanità all’avanguardia», evidenzia Bompani, «ma poi qui nell’Usl 1 non c’è neanche una Tac Pet per indagini cliniche accurate e specifiche. Credo che le pagelle alla sanità non le debba dare il controllore al suo controllato, ma il paziente, che mai come in questi ultimi anni si trova a essere ai margini dell’interesse della sanità. Mi sembra che il cittadino, anche in base alle telefonate che ricevo di lamentele, sia diventato un peso per il sistema sanitario».
A lamentare questa situazione critica è anche l’assessore al sociale del Comune di Agordo. «Da tempo», dice Nadia Dell’Agnola, «attendiamo un sostituto del primario di Psichiatria di Agordo: l’Usl ci ha sempre rinviato, ma sappiamo che la Regione non ha dato l’ok per la sua sostituzione. E poi cosa dire dell’aumento degli utenti ai consultori a fronte di una diminuzione del personale che possa prenderli in carico? Anche per la salute mentale i posti letto sono scarsi. Sarebbe opportuno», richiede l’assessore, «attivare nell’Agordino un ambulatorio per le cure palliative e anche uno oncologico, come è avvenuto in Cadore. Sarebbe infine utile garantire la presenza di un’ostetrica sul territorio per seguire le donne in gravidanza». (p.d.a.)
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