Il suono del lago di Santa Croce spopola sul web

Tremila visualizzazioni per il video di Tita Lorenza Fain sulla “musica” del ghiaccio che si scioglie

ALPAGO. Un video cattura i suoni ancestrali sul lago ghiacciato di Santa Croce e li rilancia sul web. Lo ha girato nei giorni scorsi la naturalista e fotografa di Tambre, Tita Lorenza Fain, postandolo poi sulla sua pagina Facebook e ottenendo in breve tempo quasi 3mila visualizzazioni.

Belluno, la "voce" del lago ghiacciato che si scioglie

Quelli che si ascoltano nel video sembrano fruscii nella neve e clangore di vetri ma in realtà sono suoni prodotti dal ghiaccio in scioglimento. «Questo singolare fenomeno è dovuto al ghiaccio del lago che si scioglie non appena il sole ne scalda la superficie», spiega l'autrice delle riprese, «sono rumori di assestamento del ghiaccio, piuttosto frequenti quando ci sono superfici molto grandi, e al variare della temperatura. In tanti hanno sentito questi suoni e hanno postato un video, e in molti si stanno recando sulle sponde del lago incuriositi da questo fenomeno».

La zona di ascolto più frequentata è nei pressi del bar da Fortunato, a Poiatte. «Verso le 11.30 è l'ora migliore e scendendo verso la statua della Madonna del lago lo si avverte anche più chiaramente», aggiunge Tita Lorenza Fain che, abitando a Tambre, esercita la sua passione di naturalista e fotografa tra il lago e la foresta del Cansiglio, proponendo immagini di natura e paesaggi che partecipano con successo a mostre e rassegne fotografiche.

Lago di Vedana, la musica del ghiaccio che si scioglie

Un suono atavico che ha ispirato anche il compositore fiorentino Nicola Giannini che esegue i suoi live elettronici basandosi sull'amplificazione dei rumori prodotti dal ghiaccio, ottenuta grazie a particolari microfoni idrofoni. Inner Out - questo il nome della performance - è come la fotografia macro, mostra cioè aspetti della natura che non sono immediatamente percepibili dai sensi. Dopo i "boati" del drago e le leggende sulla Santa Croce dei Templari, il lago alpagoto si ammanta così di un altro mistero, scientificamente spiegabile, ma non per questo meno affascinante.

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi