Il testimone a Busche: «Sabato ho visto il corpo galleggiare»

Un testimone si trovava a riva e l’ha segnalato ad altre persone presenti che non gli hanno creduto 

CESIOMAGGIORE. Venerdì l’ultimo controllo dei tecnici Enel all’impianto di Busche non aveva rilevato niente di anomalo, mentre sabato il cadavere si trovava già nei pressi della diga, sballottato di qua e di là dalla corrente del Piave. La conferma arriva da un testimone che frequenta spesso il piccolo parco nell’area della pro loco di Busche che si affaccia proprio sullo specchio d’acqua creato dalla diga. Ieri mattina ha notato le forze dell’ordine e i pompieri giunti in forze alla diga per il recupero della salma: «Sabato ero seduto sulla panchina e ho notato quello che mi sembrava un corpo affiorare di tanto in tanto dall’acqua. A volte vedevo la testa, altre volte le spalle o il tronco. Prima l’ho detto a due anziani che erano vicino a me e mi hanno risposto che non vedevano nulla, poi ho tentato di coinvolgere alcune persone che stavano mangiando un panino poco distante. Mi hanno risposto che non era niente. A qual punto ho lasciato perdere».



Sarebbe la conferma che il corpo galleggiava nello specchio d’acqua presso la diga da almeno 48 ore. Non si sa invece se l’uomo sia finito in acqua direttamente nei pressi di Busche oppure il corpo sia strato trascinato dal Piave.

D’altra parte lo sbarramento dell’Enel non è più presidiato dalla fine degli anni 90 in base a una normativa riguardante le dighe inferiori ai 15 metri di altezza. Tutto funziona automaticamente. Le paratoie si aprono e si chiudono in base all’altezza dell’acqua. I detriti trasportati dalla corrente vengono recuperati e finiscono nella canaletta dove è stato poi recuperato anche il cadavere. C’è uno sgrigliatore automatico che si attiva a intervalli regolari e che serve proprio per tenere pulita la diga. Solo in caso di piena Enel invia un operatore che gestisce manualmente l’apertura delle paratoie. Ma non era questo il caso.(r.c.)
 

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