«Il tifo di tutti per Deborah» gli altri tre feriti stanno meglio

BELLUNO. Tutti fuori pericolo i feriti nello schianto sulla statale 50. La sorella minorenne di Mattia Vascellari ha lasciato venerdì l’ospedale San Martino. Dovrà seguire delle terapie per le prossime settimane, ma dei quattro ricoverati tra Belluno e Treviso è quella che, almeno fisicamente, sta meglio. Nell’impatto contro un platano, dopo la Rossa, ha perso la vita il suo ragazzo Cristian Palazzolo.

Vascellari resta degente al Ca’ Foncello ed è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico della durata di una decina di ore, per ridurre quattro fratture. Nei prossimi giorni, ce ne sarà un altro e i tempi di guarigione si preannunciano molto lunghi. Il 25enne bellunese, che era alla guida della Fiat 500 è indagato per omicidio stradale e lesioni stradali. È difeso dall’avvocato padovano Massimo Malipiero, che ha già avuto modo di dire che l’incidente del primo settembre è ancora tutto da decifrare. Sarà il suo assistito a cercare di chiarire la dinamica, quando sarà in grado di parlare con gli agenti della Polizia stradale, che stanno conducendo le indagini, su delega della Procura della Repubblica e tornerà a ricordare qualcosa.

Sul lato passeggero, era seduto Tommaso Mitrugno. Il 23enne di Ponte nelle Alpi è uscito dalla Rianimazione bellunese e adesso se ne stanno occupando i medici della Pneumologia. Lamenta fratture alle costole e a una spalla; un violentissimo trauma facciale sofferto nell’impatto contro il parabrezza e problemi agli organi interni, soprattutto la milza. Il giovane è cosciente e, parlando con l’avvocato Mauro Gasperin, ha detto che «la macchina andava molto forte, sicuramente a una velocità superiore ai 100 chilometri orari. Mi sono salvato, perché ero seduto sul lato passeggero e avevo la cintura di sicurezza allacciata».

Dopo aver passato serata e notte tra la sagra di Polpet e in un locale della zona commerciale, la comitiva ha fatto colazione al Mc Donald’s e da lì è partita in direzione Longarone, dove abitava Palazzolo. La più grave rimane Deborah De Col. La 18enne pontalpina è ancora in prognosi riservata, dopo che i medici trevigiani hanno cercato di salvarle le gambe con un delicatissimo intervento chirurgico: «Ancora tante cose si devono decidere», fa sapere l’avvocato Martino Fogliato, «sarà una settimana complessa. Deborah lotta con tutte le sue forze e ha bisogno del tifo di tutti e, al tempo stesso, di molta riservatezza, per evitare la diffusione di notizie sbagliate, che potrebbero nuocere alla sua serenità. Saremo più precisi quando la prognosi sarà sciolta». —

G.S.

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