Il tipico e l’antico richiamano in centro diecimila visitatori

Pienone fuori e dentro le mura per San Matteo e antiquari In vendita anche la noce feltrina. La protesta del Gilf
Di Francesca Valente

FELTRE. La passione per i prodotti a chilometro zero, la pazienza di curiosare tra cose vecchie e rispolverate, una giornata libera. Per gli oltre 10 mila visitatori che ieri hanno deciso di trascorrere una giornata a Feltre passeggiando tra le cinquanta bancarelle della fiera di san Matteo e le cento dell'oggetto ritrovato, questa è stata la migliore offerta per la domenica. Una formula semplice, ormai consolidata ma non per questo meno affascinante, che riesce ancora a richiamare migliaia di curiosi, alla ricerca di prodotti genuini e dei sapori della tradizione locale, quelli che ieri si sono contesi i clienti a colpi di assaggi e degustazioni. Sono arrivati da ogni parte della provincia, alcuni anche da fuori, per accaparrarsi un bottino di primizie locali. E per fortuna che quest'anno la regina incontrastata della Fiera, la noce feltrina, è riuscita anche a dare sfoggio di sé non solo come frutto in esposizione, ma anche a disposizione per la vendita. «Nonostante l'annata difficile, siamo riusciti a far vendere il prodotto all'azienda Campagnola in alcuni banchetti», spiega il presidente del consorzio di tutela del noce feltrino Valerio Giusti, «i moroni e i pomi prussiani li abbiamo praticamente solo esposti, perché la loro produzione è stata disastrosa». Ma questo non ha certo spaventato i visitatori. «Sarebbe bene che i noci venissero tenuti bassi, come piante da frutto, per agevolare i trattamenti fitosanitari. Certo è che l'andamento climatico degli ultimi anni sta preoccupando seriamente il mondo della produzione agricola. Non è normale che il clima cambi in modo tanto drastico in così poco tempo. Dovremmo riflettere su quali effetti sta avendo il nostro stile di vita sui cambiamenti climatici, e avere più cura della natura. Speriamo che ritornino le stagioni buone». Il punto di ristoro, quest'anno affidato alla gestione della pro loco di Fonzaso, è stato particolarmente apprezzato. All'ora di pranzo una coda di decine di persone si è allungata fuori dall'ingresso del capannone del Gilf, lo storico gruppo ingaggiato per il ristoro nelle principali manifestazioni feltrine che però quest'anno, per un malinteso organizzativo, si è trovato a fare panini all'inizio della salita di Campo Giorgio, sotto due gazebo. Qualcuno si è anche chiesto come mai non fosse stata istituita l'isola pedonale, viste le poche occasioni per farlo. La paura che il centro storico fosse tagliato fuori dalla fiera di san Matteo è stata contraddetta dai fatti. La pubblicità mirata e il consolidamento della dell'oggetto ritrovato, giunto alla penultima edizione per quest'anno, hanno consentito un buon giro di pubblico anche in cittadella. Buona partecipazione anche alla parata-concerto della banda e all'esibizione del gruppo folk Al Tei sotto il tendone all'incrocio con via Roma.

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