Il tribunale del malato sbarca all’Emisfero
BELLUNO. Liste d’attesa, costi dei ticket, centro unico di prenotazione: sono alcuni dei problemi che saranno evidenziati oggi dalla referente provinciale del Tribunale del malato Ottorina Bompani. Che, per tutto il giorno, sarà presente, insieme ai suoi collaboratori al supermercato Emisfero per sensibilizzare la popolazione sui diritti dei malati. Un’iniziativa che rientra nella campagna europea per i diritti dei malati che si celebra dal 2 al 10 maggio. «Probabilmente anche la settimana prossima faremo la stessa attività di sensibilizzazione all’interno dell’ospedale, dove abbiamo anche la nostra sede operativa», precisa Bompani. «Questa sarà anche l’occasione per chi vuole aderire alla nostra associazione tramite un’offerta libera».
«Se sul fronte delle liste di attesa in provincia di Belluno siamo messi bene», sottolinea la referente dell’associazione, «qualche problema lo rileviamo da parte di chi deve prenotare le visite di controllo. Fino a qualche tempo fa, infatti, venivano eseguite entro un anno dall’ultima visita, mentre ora si slitta anche di 18 mesi. E questo perché la Regione vuole dare risposta immediata alle prescrizioni con codice di priorità. Ma questo non va bene, come non va bene», prosegue Bompani, «il fatto che un paziente sia costretto a girare l’intera provincia per farsi una visita. Con la fusione delle due aziende sanitarie, infatti, quando uno va al Cup per prenotare una prestazione con codice di priorità, si vede proporre anche l’ospedale di Agordo, Pieve di Cadore o di Feltre. Ma questo non fa che aumentare il disagio sia se si tratta di pazienti anziani che devono farsi accompagnare facendo perdere magari una giornata di lavoro ai loro familiari, ma anche al paziente giovane, che deve prendersi comunque dei permessi di mezze giornate per fare un controllo. A questo punto», conclude Ottorina Bompani, «sarebbe auspicabile che venisse potenziato al massimo l’ospedale del capoluogo, garantendo la possibilità di eseguire tutte le visite e le prestazioni a Belluno, e non sguarnirlo per far girare il personale tra le altre strutture».
Bompani si dice perplessa sull’attività delle medicine integrate di gruppo: «Vorrei sapere se l’apertura di quella di Cavarzano ha evitato di far arrivare più codici bianchi al pronto soccorso».
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