Il tunnel di Coltrondo diventerà una priorità

SANTO STEFANO. La situazione critica sulla strada di accesso a Santo Stefano dopo l'uscita dalla galleria Comelico, con le grandi frane incombenti sul fiume Piave, ha riportato alla ribalta il...
I danni delle frane dei giorni scorsi in Comelico
I danni delle frane dei giorni scorsi in Comelico

SANTO STEFANO. La situazione critica sulla strada di accesso a Santo Stefano dopo l'uscita dalla galleria Comelico, con le grandi frane incombenti sul fiume Piave, ha riportato alla ribalta il progetto del tunnel di Coltrondo di cui si parla ormai da molti anni. Come hanno evidenziato il sindaco Alessandra Buzzo e il presidente dell'Unione Montana Mario Zandonella, esiste un progetto preliminare commissionato anni fa dall'allora Comunità montana Comelico e Sappada, che prevedeva una seconda galleria con inizio poco fuori dall'abitato e termine nella zona della casa cantoniera, a breve distanza dall'ingresso della galleria Comelico. Tale opera consentirebbe di evitare completamente il tratto di strada minacciato dalle frane. Consegnato all'Anas per un eventuale inserimento nella programmazione triennale, del progetto si sono perse le tracce. Sia il rappresentante della Regione Veneto, Matteo Toscani, sia l'onorevole De Menech, hanno concordato sulla necessità di inserire l'opera tra quelle prioritarie per la Provincia di Belluno e la Regione. Anche l'Anas ha confermato che l'ampia condivisione territoriale su questo progetto può facilitare l'iter amministrativo.

Resta il problema del reperimento del notevole finanziamento necessario, stimato in circa 80 milioni di euro. Sul punto De Menech e Toscani hanno garantito la massima disponibilità per avviare ogni utile azione finalizzata alla realizzazione dell'opera. Come ha ricordato in chiusura il sindaco di San Nicolò Comelico, Giancarlo Ianese, «da troppi anni stiamo attendendo una risposta positiva, senza nessun risultato. La situazione delle frane all'ingresso di Santo Stefano non è più rinviabile, vista la gravità. Ognuno deve assumersi le sue responsabilità affinchè non accada un nuovo Vajont».

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