Il Vajont ricordato da una targa all’Auser

Ieri lo scoprimento per celebrare anche i tanti volontari che hanno operato 50 anni fa

BELLUNO. Una targa in ricordo delle vittime del Vajont e del lavoro dei volontari nel dopo tragedia campeggia da ieri sulla vetrina della sede territoriale dell’Auser in piazza Mazzini a Belluno.

È stata scoperta ieri mattina dalla presidente provinciale Verena Dall’Omo e dall’ex Ivano Platolino, dal presidente regionale Franco Piacentini, dal vice sindaco di Longarone Luigino Olivier e dall’assessore bellunese Luca Salti.

«Un atto dovuto in questo cinquantenario delle strage della diga del Vajont per ricordare le vittime, ma anche i tanti volontari che hanno prestato il loro aiuto in quei giorni di disperazione», ha detto l’ex presidente Ivano Platolino.

E la presenza del vice sindaco longaronese è stata dettata anche dal fatto che l’Auser sta premendo per aprire un circolo a Longarone. «Si sta scegliendo la sede e speriamo che possa vedere la luce prima della scadenza del mandato dell’attuale giunta», ha detto Olivier.

Una sollecitazione che viene anche dall’associazione a livello nazionale dopo che il suo presidente nei mesi scorsi ha visitato proprio i luoghi della tragedia restandone colpito a tal punto da voler dare un aiuto per il loro mantenimento.

L’intenzione, infatti, è quello di collaborare fattivamente al ricordo della tragedia e impiegare parte dei volontari «per lo sfalcio dell’erba e la manutenzione del cimitero di Fortogna», ha detto Piacentini ricordando appunto la volontà e la promessa del suo superiore.

Restano intanto i problemi di sempre, con la carenza di fondi per l’attività dei circoli e della struttura provinciale.

Ad oggi in provincia di Belluno ci sono 25 circoli Auser per un totale di 4200 soci. E su questo fronte la neo presidente Dall’Omo, che ha aperto il circolo di Mel qualche tempo fa che ora è tra quelli più numerosi, ha rassicurato sul suo costante impegno in questa direzione. «Non saranno lasciati soli i volontari, cercherò di essere più presente nei circoli, ma terrò anche i rapporti con le amministrazioni comunali per attuare dei progetti di collaborazione per dare una mano e un servizio agli altri cittadini».

I circoli si autofinanziano tramite le tessere associative annuali e anche attraverso altre attività a scopo solidaristico che vengono organizzate nel corso dell’anno dalle singole sedi.

«La vita per le associazioni di volontariato oggi non è semplice, ma dovremo cercare di trovare il modo per coprire le spese e organizzare dei progetti a sostegno della collettività: il nostro scopo non è sostituirci a i Comuni ma dare un aiuto in più», ha concluso la presidente Verena Dall’Omo consapevole del duro lavoro che l’attende da qui ai prossimi tre anni.

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