Il vandalo delle auto va verso il processo

I carabinieri di Feltre hanno concluso le indagini preliminari L’indagato è accusato di aver danneggiato almeno 100 auto

FELTRE. Il rigatore seriale. Chiuse le indagini preliminari su Umberto De Col, il 45enne di Desenzano del Garda, che è accusato di aver rigato con un punteruolo o una pietra un centinaio di macchine, tra Feltre e Pedavena, provocando danni per decine di migliaia di euro. Una stima parlava di almeno 80 mila. L’indagato era stato arrestato il 12 marzo, mentre stava danneggiando alcune macchine parcheggiate nella feltrina via Nassa, ma già un paio di giorni prima i militari l’avevano denunciato, dopo averlo colto sul fatto, in via Crispi. Il giudice per le indagini preliminari Montalto aveva convalidato l’arresto, ma su richiesta dell’avvocato difensore Manola Lise la misura cautelare era diventata quella degli arresti domiciliari, nella casa dei genitori, in riva al lago di Garda. Non era nemmeno stata presa in considerazione l’idea di rimetterlo in libertà, per il fondato pericolo che ripetesse lo stesso reato, cosa che peraltro aveva già fatto dopo la denuncia a piede libero.

Ai primi di maggio, c’è stato anche il rischio di un aggravamento della misura, perché in un’occasione i carabinieri bresciani non l’avevano trovato in casa e questa si chiamerebbe evasione, con tanto di pericolo di tornare nel carcere vicino a casa o in quello bellunese di Baldenich. Nel frattempo, De Col ha ricevuto l’avviso di fine indagini dalla procura della Repubblica, che lo accusa del reato di danneggiamento, aggravato dal fatto di essersela presa con delle vetture parcheggiate sulla strada e, quindi, esposte per necessità alla “pubblica fede”. Il reato di danneggiamento semplice, invece, è stato depenalizzato, diventando un illecito civile, che viene sanzionato davanti al giudice competente. Dunque, si va verso il processo penale: da capire se l’uomo deciderà di andare al dibattimento oppure sceglierà un rito alternativo, che gli permetterebbe di chiudere la vicenda molto più velocemente e ottenere lo sconto di un terzo della pena. L’ultima via è quella del patteggiamento con il pubblico ministero titolare dell’inchiesta.

L’altro aspetto da capire è quante sono le denunce da parte di cittadini arrabbiati per aver trovato la vettura con dei segni sulle fiancate o sul cofano. Alcuni di loro, tutti proprietari di modelli scuri perché probabilmente sul chiaro le strisce non si sarebbero viste abbastanza, potrebbero essere interessati a dotarsi a loro volta di un avvocato e costituirsi parte civile, per ottenere un risarcimento dei danni sofferti. Alla fine dell’estate, si sapranno le prime scadenze del processo e si comprenderà con precisione quante sono le parti offese che hanno deciso di partecipare attivamente al processo e, in caso di condanna, avranno un ristoro economico.

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