«Il Veneto ha distrutto la sanità»
BELLUNO. «Questa riforma modernizzerà il Paese, lo renderà più competitivo e politicamente più stabile». Leonardo Colle, avvocato, ex amministratore a Belluno ed esponente di “Fare con Tosi”, è convinto della bontà della riforma costituzionale anche nell’ambito relativo alle Regioni: «Si elimina la legislazione concorrente, un fatto importante perché riduce notevolmente i conflitti in Corte Costituzionale che sono altissimi e costosissimi».
Alla Regione resta ben poco su cui legiferare.
«Finora c’è stata una produzione sovrabbondante e spesso ripetitiva. Non è vero che la Regione non potrà più legiferare, lo Stato non ha interesse ad occuparsi della normativa di dettaglio e si limiterà ad indicare le linee guida nazionali».
La clausola con la quale lo Stato può imporre decisioni per l’interesse nazionale preoccupa molti.
«Era auspicabile perché spesso le Regioni sono carenti se non addirittura in contrasto nell’azione legislativa. Io credo che la clausola sia necessaria ed è impossibile che lo Stato imponga opere a scapito dei territori, perché i meccanismi di opinione pubblica e di tutela dei territori funzionano benissimo. Se la Regione teme imposizioni dall’alto, allora noi possiamo leggere come un’imposizione regionale sul territorio le centraline idroelettriche. Puntare il No sulla clausola di salvaguardia è un’esemplificazione capziosa, un cavillo perché non hanno altri argomenti più sostanziosi».
Alcune norme sembrano mutuate dalle battaglie storiche della Lega, il suo ex partito, che però vota No.
«La riforma contiene molti elementi del programma del Carroccio, la Lega sta abiurando se stessa e alcune norme della riforma ci sono proprio perché nella prima stesura la destra era stata parte attiva, condividendo entusiasta il provvedimento. Inoltre ci sarà le Regioni potranno chiedere maggiori competenze (art. 116 ultimo comma) a condizione che abbiano i bilanci in regola, è una moralizzazione della spesa pubblica regionale che privilegia i virtuosi e che dovrebbe piacere alla Lega Nord».
La Regione Veneto teme un peggioramento della sanità.
«La Lega usa la riforma come una maschera per ridurre i servizi sanitari, come ha fatto con lo screening alla mammella. Una cosa vergognosa. La riforma è un paracadutare il dissesto della sanità veneta che si sta già manifestando con il taglio vergognoso della prevenzione sui tumori».
Vi state avvicinando al Pd?
«Renzi almeno ci ha provato a fare le riforme. Noi votiamo Sì, ma restiamo fermamente collocati a centrodestra ed è presto per parlare di convergenze. Inoltre Berlusconi ha già annunciato che ci sarà un nuovo patto del Nazareno».(i.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi