Il veneziano ucciso a Londra stava a Tambre
TAMBRE. Tra le decine di residenze che aveva collezionato c’era anche quella, in affitto, a Tambruz di Tambre. L’ultimo domicilio italiano, più precisamente.
Il mistero della morte del 46enne veneziano Sebastiano Magnanini arriva fino in Alpago, dove l’uomo ritrovato senza vita (legato a un carrello della spesa) lo scorso 24 settembre nelle acque del canale di Regent a Londra aveva vissuto alcuni mesi. Pochi per farsi ricordare e rimpiangere, ma ugualmente sufficienti per farsi conoscere dalle forze dell’ordine. A luglio, infatti, i carabinieri di Puos d’Alpago, a seguito di indagini, avevano effettuato una perquisizione proprio nell’abitazione dove il 46enne era domiciliato, rinvenendo nell’occasione alcune piante di marijuana. Nei confronti di Magnanini era scattata una denuncia per detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti.
Ma le tracce del veneziano si persero subito, sembrava sparito nel nulla. Fino a pochi giorni fa, quando il corpo senza vita ritrovato nel canale londinese è stato identificato nel 46enne di Cannaregio. Secondo Scotland Yard si trovava nella City senza fissa dimora, arrivato nella capitale britannica dopo essere passato per Colombia, Cambogia, Thailandia e, appunto, Alpago. Si ipotizza un agguato legato al mondo dello spaccio di droga, visto i suoi precedenti per tossicodipendenza.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi