Il vento flagella l’Alto Bellunese. Impianti chiusi e alberi sradicati

Martedì si è sciato solo nel comprensorio del Civetta, chiuso per precauzione il drive-in di Tai di Cadore

Francesco Dal Mas
Alberi sradicati dal vento a Calalzo sulle strade per Rizzios e Praciadelan causa forte vento
Alberi sradicati dal vento a Calalzo sulle strade per Rizzios e Praciadelan causa forte vento

BELLUNOLe forti raffiche di Foehn hanno paralizzato gli impianti di risalita, abbattuto alberi, compromesso le attività nelle tensostrutture, come il drivin vaccinale di Tai. Dopo essersi leggermente placate ieri pomeriggio, riprenderanno oggi e proseguiranno fino alle prime ore di domani. Spazzano soprattutto le alte quote, dove la colonnina del mercurio si inabisserà fino a 28 gradi sotto zero, come in cima alla Marmolada.

Quasi un bollettino di guerra, quello raccolto da Marco Grigoletto, presidente regionale degli impiantisti. In mattinata, seggiovie, cabinovie e funivia dell’area Cinque Torri e Giau hanno accolto gli sciatori, dalle 13. 30 stop. Ferma parzialmente anche la Funivia del Lagazuoi. Al contrario il Pordoi ha aperto nel pomeriggio. Chiuso il Col Gallina, aperti invece Socrepes, Pocol e tofana. Anche la seggiovia di Misurina è rimasta al palo, fin dal mattino. Fermi, purtroppo, il Faloria, i Tondi, la Vitelli. A Falcade è rimasta attiva la cabinovia, così pure la seconda seggiovia. Ferma la funivia di Col Margherita.

Più fortunati gli sciatori della skiarea Civetta: tutto aperto. Fortunati, in parte, anche quelli di Arabba, valle che in parte è riparata dal vento. Notevoli problemi, invece, sulla Marmolada.

Alberi sradicati dal vento a Calalzo sulle strade per Rizzios e Praciadelan causa forte vento
Alberi sradicati dal vento a Calalzo sulle strade per Rizzios e Praciadelan causa forte vento

«La parte alta della provincia ha subito molto il vento in questi giorni. Le aree più esposte hanno costretto le società a chiudere temporaneamente alcuni impianti per sicurezza. In genere questi sono episodi che accadono due o tre volte in stagione soprattutto da qualche anno a questa parte», riferisce Grigoletto. «Noi impiantisti mettiamo in conto queste fermate, anche se il vento scioglie la neve e ci costringe a ripristinare le piste con l’innevamento. Certo è che, considerando quanto accaduto a causa del covid e le regolamentazioni sul Green pass, non è una stagione facile questa. In ogni caso so che tutte le società si stanno impegnando al massimo per consentire agli amanti dello sci di venirci a trovare divertendosi e in sicurezza. Dobbiamo essere fiduciosi sul prosieguo della stagione perché stiamo tutti facendo un buon lavoro con impegno».

Problemi in cadore

Fortissime raffiche di vento hanno flagellato il Centro Cadore, causando la caduta di numerose piante. Soprattutto a Calalzo, nella zona di Rizzios e Pradiadelan, i vigili del fuoco del distaccamento di Pieve hanno dovuto intervenire in diverse occasioni, per liberare la strada dai tronchi.

A Pieve, l’Ulss 1 Dolomiti si è vista costretta ad annullare la seduta di tamponi al drive-in di Tai di Cadore, per garantire la sicurezzadi utenti e operatori. Le persone prenotate sono state dirottate al Covid Point di Paludi e all’ospedale Codivilla di Cortina; gli altri hanno potuto riprenotare il tampone in una data diversa.

Le previsioni

Attenzione, oggi, dopo il vento, potrebbe arrivare qualche fiocco di neve, portato dalle raffiche da Nord. Comunque non più di 2-6 cm in quota. Fino al primo mattino di domani – prevedono all’Arpav di Arabba – sarà ancora possibile qualche fiocco. Tra venerdì e sabato è atteso un miglioramento, per accogliere i turisti delle settimane bianche che inizieranno, con gli arrivi da tradizione, proprio in questo fine settimana.

Problema neve

Il problema, da venerdì, sarà semmai quello di sparare la neve, Le temperature, infatti, si alzano e, per la verità, di acqua ce n’è poca. «Eppure», sospira, preoccupato, Grigoletto, «abbiamo bisogno di consolidare le piste, perché non possiamo accontentarci dei pochi centimetri in arrivo nelle prossime ore. Tra l’altro si ratta di una specie di nevischio che rischia di essere portato via dallo stesso vento con cui arriva». All’Arpav facevano sapere, anche ieri, che precipitazioni importanti non sono all’orizzonte, neppure a 10, 15 giorni. Nonostante le pause sofferte di funivie ed altri impianti, gli sciatori comunque non mancano; a fine settimana sono previsti primi, significativi contingenti anche da oltre confine. «Sì, gli alberghi ricevono finalmente prenotazioni» ammette da Cortina Roberta Alverà, presidente dell’Associazione di categoria.

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