Il vescovo: in cammino rispettando la vita

Marangoni ha celebrato per la prima volta la messa del 9 ottobre, da lui messaggi di speranza

LONGARONE. Messaggi di speranza e voglia di rinascita quelli lanciati dal nuovo vescovo di Belluno e Feltre Renato Maragoni che per la prima volta ha presieduto le celebrazioni religiose del 9 ottobre.

Si tratta comunque della sua terza visita al cimitero monumentale di Fortogna dopo quella di inizio mandato voluta per omaggiare le vittime del Vajont e quella ad agosto per il 25° anniversario della scomparsa del Vescovo Gioacchino Muccin sepolto nel camposanto.

«Il Vajont è stato un cataclisma di violenza – ha detto – non privo di responsabilità umana. La tragedia è scritta nelle rughe di questa popolazione, anche di coloro che sono nati dopo e venuti anche da altri territori per ricostruire la comunità e non arrestare le strade della vita. È importante ricomprendere il nostro passato e le nostre appartenenze con il cuore per non dimenticare mai gli inestimabili valori della vita, della storia e della natura creatrice. Chiediamoci sempre infatti quale vita stiamo costruendo ogni giorno e quale futuro stiamo predisponendo per i nostri figli, per le giovani generazioni».

«Anche le letture che abbiamo appena fatto ci fanno riflettere e sono collegabili all'insegnamento che dobbiamo trarre dal Vajont - ha continuato Marangoni – da San Paolo possiamo ritrovare il valore dell’ecologia mentre il Vangelo ci porta la parabola del viaggio e del buon samaritano, in cammino per trovare la guarigione. I nostri fratelli e sorelle scomparsi la notte del 9 ottobre ci incoraggiano infatti a rimetterci in cammino rispettando la vita e impegnandoci quotidianamente. Apriamo quindi nuove strade e ripartiamo con nuovi cammini». La cerimonia civile e religiosa si è svolta nel pomeriggio, come accade ormai da qualche anno, sotto la pioggia. (e.d.c.)

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