Il vescovo Muccin sepolto accanto ai suoi preti. Scomparse anche quattro suore
LONGARONE - Due preti, quattro suore. Pure loro vittime del Vajont. Mons. Bortolo Larese era il parroco di Longarone, don Lorenzo Larese il cappellano. Entrambi originari di Auronzo, ma non parenti. I corpi, una volta recuperati, sono stati inumati al paese natale, come peraltro è accaduto per altri morti. Al momento della 'riconversione' del vecchio cimitero, che conservava le croci con i nomi dei due sacerdoti, l'amministrazione comunale ha chiesto alle rispettive famiglie che vi fossero traslate le loro salme. Così è avvenuto per il parroco mons. Larese, ma non per il cappellano. Mons. Gioacchino Muccin, vescovo di Belluno Feltre, che ha sofferto 'tremendamente' - così riconoscono Renato Migotti e Gianni Olivier - per questa tragedia, ha chiesto ed ottenuto di essere sepolto nel cimitero di Fortogna, accanto ai suoi morti e, in particolare, ai due sacerdoti. La delibera del Consiglio comunale non è stata indolore; qualcuno si chiese perché Muccin dove riposare tra le vittime della tragedia. Ma così ha desiderato il popolo del Vajont. Accanto a Muccin, dunque, si trova anche mons. Larese. La lapide, però, ricorda entrambi i preti morti la sera del 9 ottobre 1963. E un'altra lapide fa memoria delle quattro Piccole suore della Sacra famiglia che gestivano l'asilo parrocchiale e che furono inghiottite da quell'onda maledetta. Il corpo di mons. Larese, come è noto, è stato individuato e recuperato lungo il Piave, nei pressi di Cadola. «Tra i corpi trasportati dal Piave e pervenuti a Cadola c'era anche quello di Don Bortolo Larese parroco di Longarone» ha testimoniato in un'intervista il prof. Lino Bianchin. «Alcuni fedeli, riconosciutolo, sono ripartiti velocemente per ritornare subito dopo chiedendoci commossi un gesto di pietà. Desideravano che il loro parroco non rimanesse completamente spogliato alla vista delle molte persone attese per rendergli omaggio e ci consegnarono i paramenti sacri per rivestirlo. Raccontai questo episodio ad un anziano signore presentatomi da una comune amica il giorno in cui, presente il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si celebrarono i quarant'anni dalla tragedia. L'anziano signore, sindaco di Longarone per un lungo periodo successivo al cataclisma, si commosse al racconto perché poteva finalmente ringraziare chi aveva usato tanta delicatezza verso il suo carissimo zio don Bortolo». Tra i parroci di Longarone, viene ricordato con particolare affetto anche mons. Renzo Marinello, recentemente scomparso, che ai piedi della diga del Vajont è arrivato alla fine degli anni '70 e vi è rimasto per una dozzina d'anni. (fdm)
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