«Il video contraddice il capo della polizia di Amburgo»

Secondo la stampa tedesca le immagini girate al corteo contro il G20 non giustificano la carica ai manifestanti
FELTRE. Il video smentisce la polizia. Le immagini andate in onda nei telegiornali delle reti tedesche contraddicono i verbali della polizei di Amburgo, sulle manifestazioni di protesta contro il G20 di luglio. Ma mentre l’attivista cesiolina Maria Rocco è uscita dal carcere di Billwerder lo scorso 11 agosto, il 18enne feltrino Fabio Vettorel è ancora detenuto nel vicino minorile di Hanofersand. Entrambi erano stati arrestati la mattina del 7 luglio, ma hanno avuto trattamenti e detenzioni diverse. Difeso dall’avvocato tedesca Gabriele Heinecke, Vettorel sperava di poter avere un provvedimento di scarcerazione entro questa settimana, ma i tempi si sono inspiegabilmente dilatati e, al momento, nessuno è in grado d’indicare un giorno preciso.


Adesso ci sono i filmati, che si possono visionare anche sulla piattaforma di youtube e documentano una situazione diversa da quella descritta dalla polizia e riportata nei verbali messi a disposizione della magistratura. Si parte alle 6.27 del mattino di quel 7 luglio e si vedono in primo piano i poliziotti in assetto anti-sommossa e sullo sfondo il corteo dei manifestanti in fase di avanzamento con uno striscione bianco e una bandiera rossa. Partono due bengala verso la piazza accanto e uno finisce sulla strada e questo scatena la carica degli agenti. I giornalisti del programma televisivo Panorama e del quotidiano bavarese Suddeutsche Zeitung spiegano che tutto accade «troppo lontano dagli agenti, per configurarsi come tentativo di assalto. Quello che non si vede è un singolo lancio di pietre o una sola bottiglia».


Mentre nel rapporto di un graduato della polizia federale si legge di «attacco massiccio e mirato con bottiglie, petardi e bengala». Le versioni sono evidentemente molto diverse. Il legale tedesco di Maria Rocco, Gerri Onken, che è sempre in stretto contatto con i colleghi bellunesi, Antonio Prade e Domenico Carponi Schittar avrebbe un altro filmato, che sarebbe in grado di scagionare la sua assistita dai reati contestati di grave turbamento dell’ordine pubblico e resistenza a pubblico ufficiale e, di conseguenza, Vettorel. Rocco ha sempre sostenuto di essersi fermata, per soccorrere una ragazza, che saltando da un muretto si era procurata la frattura esposta di una caviglia e, siccome questa giovane è stata individuata, è in grado da fornire una testimonianza il più possibile attendibile.


Quello che nessuno si spiega è come mai i manifestanti tedeschi arrestati sono stati rilasciati, malgrado il pericolo di fuga con una semplice carta d’identità, mentre i sei italiani Maria Rocco, Fabio Vettorel, Alessandro Rapisarda, Orazio Sciuto, Riccardo Lupano ed Emiliano Puleo. Cinque sono ancora in prigione e tutti sono in attesa del processo. Il pericolo è di av ere condanne pesanti.


Argomenti:g20

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi