Il video ladino degli alunni premiato a un concorso

Livinallongo, la lingua è stata introdotta due anni fa nella scuola primaria Sono stati coinvolti nel progetto anche alunni non di madrelingua ladina

LIVINALLONGO. La leggenda ladina diventa un video da premio. La classe quinta della primaria di Livinallongo è stata infatti premiata al concorso “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale del Veneto” indetto dall’Unpli Veneto.

L’iniziativa, coordinata dall’insegnante Isabella Marchione in collaborazione con l’Istitut cultural ladin Cesa de Jan ed il direttore Moreno Kerer, è stata realizzata nell’ambito dell’ora di insegnamento della lingua ladina, introdotto da due anni ufficialmente nella scuola primaria di Livinallongo.

L’idea è nata prendendo spunto dall’antica leggenda de “La stria del Sass de Stria” trascritta negli anni Cinquanta dalla maestra Maria Sief di Colle Santa Lucia. Il testo in italiano è stato tradotto in ladino di Fodom ed adattato per essere rappresentato in forma teatrale, dal quale è nato poi un cortometraggio, della durata di circa 8 minuti, con la regia e le riprese curate da Alessandro Manaigo.

Il progetto era composto da diverse fasi didattiche. Si è partiti con la presentazione e la lettura della leggenda in italiano. Da qui si è passati alla traduzione ed alla predisposizione del copione, la definizione dei ruoli e le prove. Due giornate sono poi servite per le riprese realizzate in parte tra le vecchie mura del castello di Andraz ed in parte in una tipica “stua” ed in una stalla nella frazione di Ruaz. Alla fine gli alunni hanno realizzato un tema, in lingua ladina, nel quale raccontano e commentano l’esperienza vissuta.

«Il progetto», spiega l’insegnante Isabella Marchione, «aveva come obiettivo l’utilizzo della lingua ladina nel recupero di antiche leggende la cui trama è fortemente legata al territorio. Leggende, territorio e lingua ladina sono un patrimonio culturale da far conoscere ed approfondire ai bambini per una completa conoscenza della propria storia, cultura e identità. Il teatro poi è un veicolo formidabile per l’apprendimento della lingua, in questo caso quella ladina, in quanto permette di esprimersi in varie sfere linguistiche, da quella ludica a quella sociale. Merita far notare, tra l’altro, che tra i dieci bambini della quinta ci sono anche due non di madrelingua ladina. Ma nonostante ciò hanno imparato con molta facilità le loro battute in ladino ed hanno partecipato con entusiasmo al progetto. Eravamo un po’ scettici sul risultato, in quanto abbiamo preparato tutto in poco tempo ed in concorso c’erano oltre 160 scuole. Per questo la notizia di essere stati selezionati tra i 5 vincitori dello specifico ambito del progetto al quale avevamo aderito, ha fatto letteralmente scoppiare di gioia i ragazzi».

Il premio previsto è di 400 euro che sarà messo a disposizione dell’istituto comprensivo.

Lorenzo Soratroi

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