Il virus del mosaico torna a colpire le piante di fagiolo: colpa del clima

. Non è una buona annata per la coltivazione del fagiolo, colpita di nuovo dal virus del mosaico comune, in sigla Bcmv (Bean common mosaic virus) che era stato devastante nel 2012 e che quest’anno si è manifestato ancora con effetti molto pesanti, danneggiando un coltivatore su due. «Se dobbiamo tirare una somma, un 50 per cento delle aziende ha avuto danni da virosi», dice la presidente del consorzio di tutela Tiziana Penco, facendo il punto delle situazione a dieci giorni dalla grande festa sull’altopiano in programma da venerdì 20 a domenica 22. «La situazione di quest’anno non è al pari del 2012, ma ci si avvicina. Il problema è l’andamento climatico, con un maggio molto piovoso con temperature basse seguito da un giugno molto caldo. C’è stato uno sbalzo termico repentino che ha stressato e debilitato la pianta, permettendo al virus di prendere il sopravvento».
A difesa del prezioso legume è stato avviato il progetto Fa.la.res (Fagiolo Lamon resistente) insieme all’università di Udine: «Questo è fondamentale, perché purtroppo il virus c’è e in condizioni climatiche particolari salta fuori e crea problemi alla produzione», commenta Tiziana Penco. «Il progetto punta a selezionare piante resistenti, siamo sulla strada giusta e lo ribadiremo alla cerimonia d’inaugurazione della Festa del fagiolo (sabato 21 alle 10 al teatro Monsignor Gaio), quando saranno presentati i primi dati dell’attività che stiamo portando avanti. Interverrà il dottor Ermacora dell’università di Udine». Per tutto il week-end della manifestazione ci sarà poi una postazione fissa allo stand del consorzio in piazza dedicata al progetto.
Quanto all’andamento stagionale della coltivazione, «la situazione è a macchia di leopardo», spiega Tiziana Penco. «Ci sono delle aree in alta quota più favorite, dove la produzione è buona, e altre zone in cui ci sono stati attacchi molto pesanti di virus, con aziende che hanno poco o niente. Ci sono poi delle aziende che, nonostante le semine slittate a causa delle piogge di maggio, hanno recuperato in corso d’opera, però il prodotto è in ritardo. Ci sono aziende nel Feltrino per cui tutto sommato la produzione è andata bene, ma altre sempre nel Feltrino hanno avuto attacchi di virosi tali da non portare a casa niente, perché le piante si sono bloccate». Alla Festa del fagiolo, per le gastronomie il prodotto è assicurato.
«Le aziende hanno fatto quadrato attorno alla manifestazione e prima di dare il prodotto ai propri clienti personali, lo forniranno alle gastronomie per garantire che venga cucinato come sempre prodotto certificato», dice la presidente del consorzio di tutela. «Sui banchi della mostra mercato, in base alle previsioni ci sarà più prodotto fresco rispetto alla granella secca. Di questa ce ne sarà poca, perché stiamo ancora subendo i ritardi nella semina. Chi vorrà acquistare il prodotto secco, lo troverà eventualmente alle manifestazioni successive a cui parteciperemo, quindi alla Festa dell’uva e al Caseus veneti a Piazzola sul Brenta, oppure si metterà in contatto con il consorzio di tutela per le forniture successive, tramite spedizioni direttamente a casa del privato come facciamo ormai da alcuni anni». –
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