Illuminazione a led in centro storico è conto alla rovescia

Lunedì riprenderanno i lavori per completare l’impianto con la taratura della luminosità in base a luce e temperatura 

FELTRE. Prove generali della nuova illuminazione pubblica in centro storico. Un mese all’accensione. Le prossime saranno settimane di messa a punto e di test. Dopo la pausa invernale e le necessità riorganizzative della ditta che sta svolgendo gli interventi, lunedì è attesa la ripresa dei lavori per il completamento dell’impianto che porterà entro metà marzo – questo l’obiettivo – luce nuova in cittadella, concentrata per ora su via Mezzaterra, via Luzzo e laterali con l’installazione di proiettori a led sotto il tetto dei palazzi.

Il progetto da 325 mila euro è fortemente innovativo, in ottica di risparmio energetico e di illuminazione artistica con un concetto di luce e ombra, non di buio. «Al momento gli allacciamenti elettrici sono in una fase transitiva tra una parte che fa ancora riferimento all’impianto preesistente (il più vecchio di Feltre, datato 1956) e una parte al quadro nuovo», spiega l’assessore ai beni comuni Valter Bonan, che indica i tempi per il completamento di questo passaggio, indicativamente entro i primi quindici giorni di marzo.

Adesso si apre la fase della taratura dell’intensità luminosa, insieme alla verifica della sperimentazione sulla luce che cambierà colore a seconda della temperatura esterna. Tutti aspetti che andranno testati e monitorati sul campo nelle prossime settimane dai tecnici progettisti affiancati dall’impresa esecutrice. Immediatamente dopo ci sarà anche un momento formativo sulla gestione di tutto l’impianto da parte degli operatori della macchina comunale, tenendo conto delle innovazioni. Aspetto chiave sarà la telegestione da remoto.

Con un controllo centralizzato via web si potrà modificare la quantità e la qualità dell’illuminazione a seconda delle fasce orarie della giornata e in funzione delle varie esigenze, comprese le necessità legate alle manifestazioni. Il tutto dicendo addio allo stillicidio di cavi volanti, quadri elettrici lasciati in modo un po’improvvisato con prese sparse e collegamenti precari. Questo era un intervento prioritario, ma non si esaurisce qui, perché sono rimandate a stralci successivi le altre zone del centro storico, tra cui spicca la valorizzazione illuminotecnica di piazza Maggiore, delle fontane Lombardesche e del castello di Alboino.

L’amministrazione andrà a caccia di fondi, «sperando che escano i bandi regionali sulla qualificazione dell’illuminazione pubblica», dice l’assessore Bonan. «Ci permetterebbero di inserire il secondo stralcio complessivo sul centro storico e magari proporci anche per una candidatura di una qualificazione dell’illuminazione un po’ vetusta a livello frazionale».

Raffaele Scottini

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