Imam a scuola, Donnazzan annuncia un'ispezione
AGORDO. «Come possiamo pretendere di crescere, di modernizzarci quando in parlamento risiedono uomini che sono rimasti con la testa al 1700?». Quando sabato sera, legge il post di Facebook in cui il senatore bellunese di Forza Italia, Giovanni Piccoli, critica il prossimo arrivo dell'imam Kamel Layachi alla scuola media Pertile di Agordo parlando di “follia”, Marco De Bastiani, studente della 5a liceo ad Agordo, s'indigna e decide di rispondere con una “cascata di pensieri”.
«Il nostro senatore – dice - ha riportato nel suo post che “stiamo vivendo un momento storico di grande pericolo per le nostre tradizioni e le nostre stesse vite”, sostenendo che un imam che va a parlare a dei ragazzi di 13 anni non possa che parlare della legge del Corano che, secondo quest'uomo che guida il nostro paese, ordina esplicitamente di uccidere e sottomettere gli infedeli».
«Forse – dice il giovane - sarebbe il caso che il nostro senatore si ripassasse quantomeno le basi della storia delle religioni. Che abbia la capacità di guardare di là del proprio naso e che si informasse riguardo l'obiettivo formativo di quest'incontro, che si coglie già dal titolo “Dialogare si può!”».
Il post di Piccoli ha generato dibattito, tanti i “mi piace” e i commenti a favore, ma c'è anche chi non è d'accordo con lui. Tutta la questione nasce in seguito alla protesta di qualche genitore che, dopo essere stato informato dalla scuola (già a settembre) del futuro arrivo dell'imam, giovedì ha deciso di esternare il proprio malessere sui social, annunciando che non manderà il figlio all'incontro.
Molti pensano che l'incontro si svolgerà nell'ora di matematica, mentre le ore interessate (una in prima, una in seconda, due in terza) saranno anche quelle di altre materie, perché è il collegio docenti ad aver condiviso il progetto, il cui obiettivo è stato compreso dallo studente. «È giunta l'ora di insegnare a questi bambini come va il mondo – dice il giovane agordino in risposta a Piccoli – e di far loro conoscere tutte le sue più belle sfumature, perché sono loro che vivranno il loro futuro in un mondo straordinariamente multietnico».
Di parere opposto la responsabile regionale dell'istruzione della giunta leghista, Elena Donazzan, che ieri al fattoquotidiano.it ha parlato di un evento inopportuno in questo momento storico e ha annunciato un'ispezione alla scuola media Pertile «per capire le motivazioni di questa scelta e come sia stata individuata questa persona per parlare con i ragazzi». È però curioso notare che, mentre i politici di destra combattono la crociata contro l'imam a scuola, i sacerdoti agordini appoggiano l'iniziativa. Dopo don Giorgio Lise tocca infatti al giovane parroco di Rivamonte, Tiser e Gosaldo, don Fabiano Del Favero dire la sua.
«Penso che il confronto sia utile e costruttivo per allargare la conoscenza – dice - e penso anche che non si debba trasformare questi eventi in battaglie ideologiche che spesso, in realtà, mostrano il nostro scarso interesse per la nostra cultura e le nostre tradizioni. Ecco, occasioni come questa possono fungere anche da sprone per conoscere meglio la nostra realtà. Auspico che la scuola faccia sempre anche dei percorsi per far crescere nei nostri ragazzi la conoscenza e l'amore per il nostro territorio».
Perché, dunque, i sacerdoti cattolici dicono sì all'imam a scuola e i politici no? «I primi – dice un agordino - prendono i voti una volta sola».
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