«Immagini a mia discolpa»

Zornitta: «Forbici limate perché non funzionavano più». Il legale Maurizio Paniz attacca: «Sono notizie fatte filtrare ad arte. Ho appena depositato la perizia, ero e rimango tranquillissimo»
Elvio Zornitta
Elvio Zornitta
MESTRE.
Scoppia la bufera dopo la pubblicazione, ieri su La Nuova, della notizia dell'esistenza di un filmato di poco più di tre minuti che ritrae Elvo Zornitta, finora unico indagato per il caso Unabomber, mentre sottrae una forbice durante una perquisizione dei carabinieri e successivamente, non sapendo di essere filmato, la lima dopo averla posizionata sulla morsa all'interno del suo capanno.

Immagini che l'ingegnere di Azzano Decimo conferma, dando anche delle spiegazioni. «Mi fanno veramente pietà - ha dichiarato ieri mattina, riferendosi agli investigatori -. Dopo avermi portato via di casa tutto quello che era utilizzabile mi hanno lasciato con quattro attrezzi che non tagliavano. Così mi sono ritrovato a dover cercare di farli funzionare. Ecco spiegate le immagini».

Il diretto interessato si addentra sulla motivazione del suo comportamento documentato dal filmato. «Stavo semplicemente affilando le forbici - dice -. Come si può pensare che dopo mesi dalla prima perquisizione e maxi-sequestro io mi sia messo a limare una forbice con l'intento di far sparire delle prove? E poi non ho limato soltanto quelle forbici, ma tutti i pochi attrezzi che mi avevano lasciato: non c'era un cacciavite che funzionasse».

E' talmente sicuro di sè, l'ingegnere di Azzano, che si spinge a sfidare gli investigatori. «Bene - ha dichiarato ieri mattina -: adesso tirino fuori le registrazioni nelle quali io preparo gli ordigni. Ora pretendo che quei filmati vengano utilizzati a mia discolpa: mesi di spiate senza trovare una sola prova dei miei atteggiamenti. Dov'è il mostro?».

Pacata, ma ferma e decisa, la reazione di Maurizio Paniz, il legale bellunese di Elvo Zornitta. «Ciò che è stato scritto è inconsistente e privo di qualunque riscontro - ha dichiarato in serata -. Si tratta di notizie fatte filtrare ad arte. Ieri mattina (venerdì, ndr) è stata depositata la perizia. Non svelo il contenuto per rispetto del magistrato. Ma io sono tranquillo. Ero tranquillo prima e sono tranquillissimo adesso».

Il legale si riferisce alla perizia disposta dal gip di Venezia sul lamierino trovato in un ordigno non esploso trovato nella chiesa di Sant'Agnese di Portogruaro e attribuito a Unabomber. Nell'inchiesta della Procura di Venezia è indagato Ezio Zernar, poliziotto responsabile del Lic (Laboratorio indagini criminalistiche), esperto a cui il pool anti-Unabomber inizialmente si era affidato riconoscendogli competenza e professionalità.

Zernar è ora accusato di aver manomesso il lamierino pur di far combaciare delle striature presenti sullo stesso con quelle di una forbice sequestrata ad Elvo Zornitta. Per stabilire se manomissione ci sia stata o meno sono stati coinvolti illustri periti. I risultati della perizia saranno discussi nel corso dell'incidente probatorio fissato per il 17 dicembre.

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