Impianti e piste di qualità: ecco la mappa

A Cortina l’Olympia delle Tofane è una garanzia per lo sci e c’è il “budello” del bob da sistemare

BELLUNO. Impianti, cultura sportiva, professionalità specifica. Per l’eventuale sfida a cinque cerchi 2026, le Dolomiti sono tecnicamente pronte. Con qualche aggiustamento certo, ma senza la necessità di dover ricorrere a costruzioni ex novo, come invece successo per le ultime Olimpiadi, in particolare Sochi 2014 e Pyeongchang 2018 (ma anche a Torino 2006 ci furono cattedrali nel deserto) e come accadrà per Pechino 2022.

Le potenzialità per realizzare un’ Olimpiade a impatto ambientale limitato ci sono tutte. Vediamo di seguito una sorta di “mappa”, che non ha pretese di completezza ma solo quella di dare alcune indicazioni.

Sci alpino. Per quanto riguarda le località che tra Bellunese, Trentino, e Alto Adige sarebbero in grado di ospitare lo sci alpino c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per limitarsi a quelle che negli ultimi anni hanno ospitato la Coppa del Mondo: Cortina, naturalmente, sede delle Olimpiadi del 1956 e da anni appuntamento fisso per la Coppa del Mondo femminile. I Mondiali 2021 potrebbero essere una sorta di prova generale. Le località altoatesine che ospitano da anni la Coppa del Mondo maschile: Val Gardena per le discipline veloci, la Val Badia per il gigante, Madonna di Campiglio, sede dello spettacolare slalom in notturna.

Snowboard e freestyle. Ampezzo e comprensorio del Sella, ma anche località come la citata Campiglio e la Ski area San Pellegrino (all’elenco potrebbero aggiungersi comunque diversi altri siti), potrebbero ospitare non solo lo sci alpino ma pure discipline quali snowboard e freestyle.

Sci nordico. Le discipline nordiche nell’ultimo quarto di secolo hanno trovato nel Trentino, e in particolare nella Val di Fiemme, il proprio terreno d’elezione: a Lago di Tesero (sci di fondo) e a Predazzo (salto) si sono svolti i Mondiali 1991, 2003 e 2013. Le strutture ci sono e sono collaudate e importanti.

Biathlon. In Italia il biathlon fa rima con Anterselva. La località altoatesina da anni è uno degli appuntamenti di maggior richiamo della Coppa del Mondo e nel 2020 ospiterà i Mondiali. C’è poco da aggiungere.

Bob, slittino, skeleton. Le Olimpiadi del 2026 potrebbero essere l’occasione per riaprire la pista di bob di Cortina. Il “budello” di Ronco sarebbe la sede naturale per ospitare le gare di bob, skeleton e slittino, essendo l’unico impianto presente sul territorio dolomitico. Impianto, che tra le altre cose, ha sempre riscosso apprezzamenti unanimi da parte degli addetti ai lavori per le sue caratteristiche tecniche e per la sua spettacolarità. Chiusa nel 2008, per essere riaperta la struttura dedicata ad Eugenio Monti necessita di interventi consistenti: uno studio del 2008 di Ibg Partner (azienda tedesca specializzata nella progettazione di strutture per bob, skeleton e slittino), parlava di una cifra attorno ai 14 milioni di euro.

Il ghiaccio. Non mancano gli impianti per ospitare le specialità del ghiaccio: dall’ hockey al curling, dal pattinaggio di figura al pattinaggio di velocità. Ci sono le strutture di Bolzano e Cortina, ma anche quelle di Collalbo e Baselga di Pinè. In queste due ultime località ci sarebbe la possibilità di disputare le gare di velocità su pista lunga, previa copertura degli impianti.

Sci alpinismo. Se l’iter avviato dal Comitato olimpico internazionale andrà avanti (negli ultimi mesi c’è stato qualche rallentamento), nel 2026 alle Olimpiadi potrebbe esserci anche lo sci alpinismo. Pure in questo caso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sul territorio dolomitico ci sono località che non solo si prestano ma che hanno ospitato a più riprese eventi come Coppa del Mondo, Campionati Europei e Mondiali. Solo per rimanere nel Bellunese: Alpago e Comelico-Sappada.

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