Imposte non pagate, una mazzata a Sospirolo
SOSPIROLO. Accertamenti fiscali al trenta per cento dei contribuenti. Sembra uno scherzo e invece, nei giorni scorsi, i postini hanno avuto il loro bel da fare nel recapitare nelle buchette dei sospirolesi circa 500 buste contenenti solleciti a regolarizzare i pagamenti di Imu, Tari e Tasi per gli anni dal 2011 a oggi. Una “mazzata”, anche perché alcune bollette, sommati gli importi dei vari anni, arrivano fino a migliaia di euro.
Ma cos’è successo? L’amministrazione De Bon ha cercato di spiegarlo nei due incontri con la popolazione degli scorsi giorni. «Si tratta di accertamenti dell’Unione Montana Valbelluna relativi agli ultimi cinque anni, tempo massimo cui si può per legge retrocedere. Questi sono il frutto di una mancata solerzia delle precedenti amministrazioni (Tegner e Moro, ndr) nell’adeguare il database e avvisare subito i contribuenti», dice De Bon. «Ci dispiace per il disagio che tale azione di controllo sta generando, ma ci teniamo a dire che non è una mancanza dovuta a questa amministrazione».
Secondo il primo cittadino, dunque, si deve risalire a una variante del piano regolatore del 2007, che non ebbe la dovuta visibilità tra i cittadini, visto che molti fino alla ricezione dell'accertamento erano convinti di possedere terreni agricoli, in realtà edificabili da una decina d'anni. Sono però numerosi anche i casi di chi non ha mai pagato la tassa dei rifiuti. Finora gli omessi pagamenti erano cascati nel dimenticatoio per assenza di verifiche, ma recenti controlli dell’Um, che svolge il servizio tributi per conto del Comune, hanno scoperchiato una situazione di mancati incassi ingenti, ancora difficili da quantificare. «Siamo obbligati a recuperare la cifra per legge, ma si tratta anche di un atto dovuto verso i cittadini che hanno sempre versato il giusto», chiarisce De Bon.
Nessuna soluzione se non quella di pagare, dunque, con una sola possibile riduzione: «Chi può dimostrare di non essere stato informato sul cambio di destinazione d’uso del terreno con l'ultimo prg, deve comunque pagare l'imposta arretrata, ma può richiedere il rimborso della quota parte relativa alla sanzione, e sarà il Comune a valutare i singoli casi. Ci teniamo a precisare che non si tratta di “fare cassa”, prova ne è la diminuzione del 7,5% della Tari, ma un dovere di legge dovuto a precedenti inadempienze».
I cittadini hanno lamentato, inoltre, la modalità della comunicazione: una lettera standard, spedita dall’Um, contenente solo una generica descrizione dei metri quadri dei terreni e l’importo dovuto, senza particolari spiegazioni. Su questo, il gruppo di De Bon si è scusato per non essere riuscito a diffondere prima un avviso, ricordando tuttavia che non tutte le lettere degli uffici possono essere vagliate preventivamente.
Federico Brancaleone
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