Imprenditore accusato di mobbing

Avrebbe umiliato una dipendente a tal punto da costringerla a licenziarsi
L’ingresso del palazzo di giustizia di Belluno
L’ingresso del palazzo di giustizia di Belluno
BELLUNO
. Maltrattamenti sul posto di lavoro. In altre parole "mobbing". Un noto imprenditore bellunese, Mario Azzalini, 82 anni, dovrà difendersi in un'aula del tribunale, a partire dal 13 gennaio prossimo, dall'accusa che gli rivolge una sua ex dipendente di 32 anni. L'imprenditore, impegnato nel ramo dei carburanti e del riscaldamento, è stato infatti rinviato a giudizio. Secondo il capo d'imputazione, perché tra il gennaio ed il giugno del 2008 avrebbe «mobbizzato» una giovane dipendente, creandole uno stato psicologico di sofferenza fisica e morale tale da costringerla a licenziarsi. La donna, che ha 32 anni, si è costituita parte civile con l'avvocato Ferdinando Coppa. Il corposo capo d'accusa parla di presunte umiliazioni ed offese davanti ai colleghi al fine anche di metterne in dubbio le capacità lavorative.


Tutte accuse che l'imputato (difeso dall'avvocato Maurizio Paniz) respinge al mittente ed è pronto a contestare nel corso del pubblico dibattimento. Il processo penale arriva dopo che sulla vicenda il giudice del tribunale del Lavoro, Anna Travia, ha riconosciuto alla donna, che nel frattempo s'era licenziata per giusta causa, il pagamento di diverse mensilità da parte della sua ex azienda. L'inchiesta del sostituto procuratore Simone Marcon è scattata, dopo che sul suo tavolo è arrivata la dettagliata denuncia dell'ex dipendente contro l'imprenditore bellunese. Il fascicolo ha fin da subito avuto l'ipotesi d'accusa dell'articolo 572 del codice penale: maltrattamenti. Non in famiglia, come quasi sempre accade, ma in questo caso sul posto di lavoro.


Una sentenza della Corte di Cassazione, che risale a qualche anno fa, ha esteso anche al posto di lavoro questo tipo di reato. Secondo il capo d'imputazione, la parte offesa non sarebbe stata messa in grado di lavorare serenamente ed avrebbe subìto ripercussioni per il presunto comportamento del titolare. Tutte contestazioni dell'accusa ma anche tesi difensive che emergeranno a gennaio nel corso del processo, davanti al giudice Elisabetta Scolozzi.

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