Imprenditore edile non trova operai: «Nessuno si presenta»

Marco Menegolla è deluso e arrabbiato: «Non c’è più voglia di fare questi lavori, di faticare per guadagnare lo stipendio»



Lavoro sì, lavoratori no. E così, nonostante i periodi di crisi, arrivano ancora dei “no grazie” a proposte di occupazione. Anzi, talvolta le risposte non arrivano neppure.

Marco Menegolla, imprenditore edile di Sospirolo, è sia deluso che arrabbiato. Cerca una persona, anche solo con un minimo di esperienza, da far entrare nel proprio organico. Ma niente, la cosa si sta rivelando complicatissima. «Credo sia preoccupante non trovare nessuno che venga a lavorare…non c’è più voglia di fare fatica e sudarsi il pane…». Lo sfogo su facebook è chiaro e lascia poco spazio alle interpretazioni.

«Qualche mese fa sono rimasto senza un dipendente, che ha dovuto lasciare per motivi personali. Bene, sto ancora cercando una persona disponibile a darmi una mano. Parliamo di un lavoro con retribuzione e quant’altro, niente di strano o pericoloso. Eppure nessuno sembra più disposto a svolgere queste attività manuali. L’altro giorno avevo un contatto con un ragazzo. Siamo rimasti che mi avrebbe dato risposta lunedì: qualcuno l’ha più sentito? La cosa è sconfortante».

Secondo Menegolla, il benessere ha un po’ rallentato l’esigenza dei giovani di cercare un lavoro o impegnarsi per raggiungere la propria indipendenza economica. «Alcuni ragazzi preferiscono passare diversamente il tempo, perché con i genitori entrambi occupati diventa più facile domandare qualche soldo senza andare a guadagnarselo. Oppure adesso fa più comodo ricevere il reddito di cittadinanza. Il discorso è ovviamente generico, ci sono anche esempi positivi. Però di fatto io sono in carenza d’organico e non sto mica ricercando chissà quali professionalità super esperte. E la stessa difficoltà la riscontrano altri imprenditori artigiani. Parlando con loro quotidianamente, si riscontra il medesimo problema».

L’impressione diffusa è questa preferenza a svolgere sempre più lavori con orari certi di inizio e fine giornata, senza eventuali extra di orario e al sabato. Ad esempio, pure il lavoro di cameriere o ristoratore fatica a trovare professionalità, dovendo impegnare sabati, domeniche ed altri momenti solitamente concessi al tempo libero.

«Ma quando i miei operai fanno straordinari, ricevono la paga aggiuntiva come è giusto che sia. Non fanno volontariato. Nel frattempo spero di trovare qualcuno disposto a farsi avanti ed entrare nell’impresa», conclude Menegolla. —



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