Imprenditore morì travolto da un faggio: il figlio non ha colpe
BORGO VALBELLUNA. Il figlio non ha colpe per la morte del padre. Sergio Tres è stato assolto con formula piena per il reato di omicidio colposo dal giudice Zantedeschi.
È stata privilegiata la ricostruzione del consulente della difesa Manzone, rispetto a quella della polizia giudiziaria che era intervenuta dell’immediatezza dei fatti del 25 aprile di due anni fa.
Approfittando della giornata festiva, padre e figlio erano in un bosco in località Portico, sulla Costa del Carpenon, a fare legna per la famiglia, quando Alessandro Tres è stato colpito da un faggio alto una quindicina di metri e del diametro alla base di circa trenta centimetri e ha perso la vita per lo sfondamento della cassa toracica. Non ci sono stati testimoni dell’accaduto, ma erano quattro gli alberi coinvolti e non tre come avevano ipotizzato in un primo tempo i carabinieri, e due appoggiati l’uno all’altro. Una situazione di potenziale pericolo che si aggiungeva a quella relativa alla pendenza del 40 per cento del fondo.
Secondo il pubblico ministero Rossi, Sergio Tres non ha usato correttamente la motosega. Non ha rispettato le regole e avrebbe dovuto attendere che il papà si trovasse a distanza di sicurezza. Pertanto meritava una condanna a un anno di reclusione. L’arringa del difensore Fent è andata in una direzione completamente diversa: il suo assistito, ha sostenuto, ha seguito le regole, non poteva fare qualcosa di diverso e la distanza era congrua, ma è accaduto l’imprevedibile, nel senso che c’è stata una torsione e la pianta ha colpito Alessandro Tres. Per tutto questo, assoluzione con formula piena, in subordine con quella dubitativa e in ulteriore subordine il minimo della pena con tutti i benefici di legge.
Zantedeschi è uscito dall’aula con l’assoluzione richiesta, perché il fatto non sussiste. In definitiva, è stato un incidente a uccidere il 76enne fondatore dell’azienda di motoseghe e macchine agricole di Lentiai.
Quel giorno era ancora vivo quando proprio il figlio aveva chiamato i soccorsi. In breve tempo, ma non senza difficoltà, sul posto erano arrivati il tecnico del Soccorso alpino di Feltre con un medico e un infermiere. I sanitari avevano iniziato le manovre di rianimazione, nel frattempo erano sopraggiunti anche i vigili del fuoco e l’elicottero del 118. I tentativi di tenere in vita il ferito erano durati quasi un’ora, fino a quando le conseguenze del grave politrauma erano diventate fatali. –
G.S.
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