«Imprenditori, tocca a voi»: Zaia spinge per l’aeroporto

Secondo il presidente della Regione dovrà essere pronto per i Mondiali 2021. E sul treno delle Dolomiti. «Ormai non è più un tabù, faremo sintesi sui progetti»

BELLUNO. «Gli investitori si diano una mossa. L'aeroporto di Cortina va aperto per i Mondiali di sci». Luca Zaia, presidente del Veneto, insiste. Conferma, al tempo stesso, tutta la volontà di procedere con gli studi progettuali del treno delle Dolomiti, che non è quello ladino proposto dalla Sad. Ulteriore conferma: la Regione Veneto mai consentirà la chiusura, seppur a ore, dei suoi passi.

Incontriamo Zaia in Pian Cansiglio, al raduno dei "Trevisani nel mondo".

Dove, il prossimo anno, arriveranno anche i Veneti nel mondo.

Il treno delle Dolomiti non arriverà a Cortina per i mondiali. Ci vogliono almeno 10 anni per completarlo. Più semplice costruire l'aeroporto, anche se agli ambientalisti piace un po’ meno del treno.

«Sarà un’opera sicura e ambientalmente compatibile. Esattamente come quello di Asiago che non ha sollevato contrarietà di sorta. Io spero che gli investitori che hanno guardato alla costruzione di questo scalo con interesse, facciano finalmente il grande passo».

È da mesi che non se ne parla e il proposito sembra essere stato riposto nel cassetto.

«No. Io sono qui a dire oggi che saremo al fianco di questi investitori perché comunque un aeroporto di Cortina che funzioni, come quello di Asiago che fa 20 mila transiti all'anno, dà la dimostrazione che questo tipo di scali non è assolutamente morto. Ripeto: mi riferisco a questi aeroporti».

Sì, perché gli altri, come Bolzano, si sa quale fine stanno facendo.

«Noi immaginiamo un piccolo scalo - piccolo ma sicurissimo - che si mette in rete con quelli di Asiago, del Lido, magari dell'Istria: significa puntare ad un turismo da diporto, del fine settimana, di chi insomma vuole farsi il giro del Veneto in pochissimo tempo. Io spero proprio che questo scalo si materializzi entro il 2021. L’appello ufficiale che faccio agli imprenditori e a chi vuole investire è quello di andare veloci, noi siamo al loro fianco, però voglio i Mondiali del 2021 a Cortina con l'aeroporto funzionante».

E del treno che cosa possiamo dire? S'impantanerà quello delle Dolomiti, dopo l'invenzione del treno ladino, da Bolzano a Cortina, attraverso le valli della Ladinia?

«Intanto mi fa piacere capire che non è più un tabù pensare ad un treno. Vi ricordate il febbraio scorso? Quella del treno sembrava quasi un’idea folle. Oggi invece vedo che dietro questa idea ci sono molti che propongono anche delle possibili alternative. Questo vuol dire che è già passata l’idea che un treno ci potrà essere, anzi dovrà essere, cosa che per me è già positiva. Poi faremo sintesi».

Il treno delle Dolomiti costa un miliardo, poco di più. Quello ladino un miliardo e 600 milioni...

«Portiamo avanti i progetti, è il nostro impegno. Poi ci faremo dare i finanziamenti. Noi li stiamo già chiedendo. Io spero che entro la fine di quest'anno saremo già in grado di presentare progetti alternativi, anche perché sarà una scelta ragionata con il territorio».

Quindi conferma che la Regione e il Governo ascolteranno le comunità locali.

«L'abbiamo sempre garantito».

Pare che la battaglia dei passi dolomitici l’abbia vinta lei. La presidente della Fondazione Unesco ha confermato che solo il Passo Sella sarà sottoposto ad una sperimentazione da parte delle Province di Trento e Bolzano.

«La chiusura dei passi è uno sfregio alla storia, uno sfregio alla libertà, alla Costituzione e a tutto quello che sono il buonsenso e la civile convivenza. Abbiamo già tanti problemi e credo che quello della chiusura oraria non sia soltanto l'ultimo, ma non debba neppure esistere al nostro orizzonte. D'altra parte è vero o no che lo studio Eurac, promosso dalla Fondazione Dolomiti, afferma che non c'è un problema di smog e che se ci sono altre 'sofferenze', queste non riguardano i passi del Veneto?».

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