Imprese al limite: le tredicesime a rate o posticipate

Gli imprenditori in difficoltà stanno chiedendo dei prestiti per riuscire a garantire l’emolumento ai loro dipendenti
Di Paola Dall’anese
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

BELLUNO. Tredicesime rateizzate o posticipate. Sempre più duro per le piccole e medie imprese far fronte a tutti gli adempimenti che il mese di dicembre comporta. A lanciare l’allarme la Cgia di Mestre, ma anche le associazioni di categoria denunciano una situazione finanziaria a dir poco pesante.

«Rispetto al 2011, quest’anno le aziende hanno maggiori difficoltà ad avere disponibilità finanziaria», precisano Walter Capraro e Maurizio Ranon, direttori rispettivamente dell’Unione artigiani e dell’Appia bellunesi.

La liquidità resta il problema maggiore per le imprese montane, specie a dicembre, quando, tra scadenze fiscali e finanziarie, l’uscita di altro denaro per le tredicesime rischia di far saltare questo delicato sistema. E molti imprenditori, per garantire ai propri lavoratori questa voce salariale, da qualche mese hanno iniziato a chiedere prestiti alle banche. Impresa non semplice di questi tempi.

«Sono moltissime le pratiche per l’accesso al credito aperte in queste ultime settimane da numerosi nostri soci», sottolinea Capraro, ricordando che all’Uapi aderiscono 3.700 aziende artigiane delle 5.200 complessive della provincia. «Gli artigiani non vedono prospettive davanti a loro e sono sfiduciati. Gli investimenti non ci sono e l’anno è destinato a chiudersi molto male».

E visto che le tasse bisogna pagarle, gli imprenditori sono propensi a cercare una soluzione alternativa per le tredicesime. «È difficile quantificare quante saranno le imprese in difficoltà, ma ciò che sappiamo è che molte non riusciranno a pagare la tredicesima entro dicembre, trovandosi costrette a rateizzare l’emolumento almeno nel primo trimestre del 2013 o a posticiparlo».

Anche il direttore dell’Appia nutre le stesse preoccupazioni del collega: «Ormai le difficoltà per le aziende sono quotidiane, specie in ambito finanziario», dice Maurizio Ranon. «E ogni evento che va a smuovere i flussi monetari già precari dell’impresa, incrementa le difficoltà. Così stando le cose, parecchie aziende si sono mosse per chiedere alla nostra società di fidi un finanziamento a breve termine (8-10 mesi); parliamo di importi tra i 35 mila e i 60 mila euro, richiesti da aziende strutturate, con diversi dipendenti».

Visto che la crisi non si ferma, anche l’Appia rilancia un cambio di direzione. «Serve un’inversione di tendenza per lasciar respirare le piccole e medie imprese, altrimenti qui non so dove andremo a finire», sottolinea Ranon. «È necessario diminuire il costo del denaro, avviare una semplificazione fiscale e burocratica per dare una boccata d’ossigeno alle imprese, posticipando ad esempio alcuni obblighi formativi che scatteranno proprio nel 2013».

Critica la situazione anche per il commercio, che si trova nelle stesse condizioni degli artigiani. A spiegarlo è il presidente dell’Ascom, Franco Debortoli. «Dicembre per noi è il mese in cui si concentrano molti adempimenti, che quest’anno sono lievitati in termini di costo, a partire dall’Imu, grazie al quale diverse società si sono trovate con somme più che raddoppiate rispetto all’Ici 2011. Se a ciò si aggiunge che un po’ ovunque gli affari non vanno a gonfie vele, si capisce che diventa complicato coprire le uscite con le entrate. Per pagare le tredicesime, quindi, o ci si accorda col dipendente per dilazionare la somma o si dovrà decidere di non pagare le tasse. Le alternative sono queste, non ce ne sono altre».

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