Imprese attente alla canapicultura
LONGARONE. Nuove prospettive per la coltivazione della canapa industriale in provincia di Belluno.
Questo prodotto, adatto ad una grande varietà di utilizzi, fino a 60 anni fa era molto presente nelle vallate bellunesi, poi se ne è perso l’uso. Fino a qualche anno fa, quando sono iniziati dei progetti di rilancio di questa coltivazione.
Se ne è parlato ad un convegno dal tema “Canapa dalla tradizione all’innovazione: per uno sviluppo sostenibile” organizzato durante Agrimont e promosso dalla rivista “Canapa industriale”.
«La canapa», ha spiegato il moderatore dell’incontro, Mario Catania di “Canapa industriale”, «in Italia fino agli anni Quaranta era molto diffusa con oltre 100mila ettari coltivati e l’Italia era la prima nazione per livello di qualità, mentre oggi siamo solamente a 5000. La canapa si può utilizzare davvero in tantissimi modi: per produrre la plastica, i carburanti, la carta e i cosmetici, anche se le filiere più attive sono quella alimentare (grazie al seme oleoso, all’estero considerato una vera eccellenza) e la bioedilizia. Sono tutti settori sostenibili dal grande valore ambientale. È in approvazione a breve una legge che stanzierà 700mila di finanziamenti per la filiera e trasformazione. In provincia di Belluno finora ci sono circa 6 ettari coltivati ma entro quest’anno dovrebbero diventare 50».
In provincia tra chi ha creduto nel ritorno della canapa c’è la Società operaia di mutuo soccorso di Lentiai, la Soms (presente al convegno con la presidente Gabriella Bondavalli) che dal 2013 con il progetto “Canevo” ha avviato alcune coltivazioni sperimentali.
C’è subito stata la sinergia con il Centro consorzi di Sedico (presente con Antonella Tormen e il direttore Michele Talo) per la consulenza tecnica e con il mondo della scuola con il coinvolgimento dell’istituto agrario di Feltre.
I risultati sono incoraggianti e l’obiettivo è quello di ricostruire una filiera produttiva coinvolgendo vari settori industriali per esempio le applicazioni cosmetiche dell’Unifarco, solo per citarne alcune.
Longarone Fiere, presente con Tiziana Penco del consiglio di amministrazione, ha creduto molto in queste prospettive tanto da dedicare apposti sezioni nelle fiere Agrimont e a Ri-Costruirire.
In provincia inoltre c’è anche l’esempio di Manuela Pierobon a Ponte nelle Alpi che ha promosso la procedura di scambio dei semi tra gli agricoltori nelle coltivazioni familiari nelle zone montane, approvata dal ministero dell’Agricoltura.
Al convegno come relatori erano inoltre presenti anche Gianpaolo Grassi, ricercatore Crea-Cin di Rovigo, Olver Zaccanti dell’associazione Anav e Ornella Palladino, presidente della ditta Saluta Sativa.
Per informazioni sulla canapa nel bellunese si possono contattare i siti www.canapaindustriale.it e www.canapicultura.it.
Enrico De Col
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