Imu, il Comune rimborsa i soldi versati all’Ater

Massaro: «La legge in materia è poco chiara dividendo gli alloggi tra sociali e non per cui, per non gravare sugli inquilini, abbiamo deciso di restituire 97.869 euro»
07/12/2012 Imu, tasse sulla casa, euro, moneta, soldi, modello di pagamento unificato, modello unico 740, spesa, crisi finanziaria ed economica.
07/12/2012 Imu, tasse sulla casa, euro, moneta, soldi, modello di pagamento unificato, modello unico 740, spesa, crisi finanziaria ed economica.

BELLUNO. Il Comune rimborsa l’acconto dell’Imu 2014 all’Ater, per un valore di 97.869 euro.

La decisione è stata presa prima di Natale dal dirigente del servizio tributi, in base ad una interpretazione della normativa 2013 che prevede da un lato l’esenzione dalla tassa sugli immobili per i fabbricati destinati ad alloggi sociali e dall’altro l’imponibilità Imu con aliquota ordinaria e detrazione di 200 euro per gli alloggi assegnati dagli istituti autonomi per le case popolari, cioè gli Ater. Insomma, la querelle è se gli alloggi Ater rientrano tra quelli sociali oppure no.

L’Ater aveva provveduto quest’anno a versare l’acconto Imu a giugno pari a 109.981 euro in base alle aliquote 2013 e l’acconto Tasi ad ottobre di 30.889 euro. Ma ha anche provveduto poi a chiedere il rimborso Imu o la compensazione a saldo pari a 97.869 euro, perché ritiene che siano esenti dall’imposta municipale unica i propri fabbricati di civile abitazione in quanto alloggi sociali.

«Le nuove norme», precisa il sindaco Jacopo Massaro, «in tema di Imu hanno complicato sicuramente il quadro entro cui inserire gli alloggi dell’Ater. Infatti ha introdotto la fattispecie degli alloggi sociali. Ora, l’interpretazione della norma in questo senso non è così chiara. Due sono appunto le possibili letture della legge: gli alloggi dell’Ater rientrano tra quelli sociali e quindi non devono pagare oppure rientrano all’interno dell’altra fattispecie legale per cui hanno diritto soltanto ad agevolazioni. L’Ater, in attesa di definire la vicenda, ha pagato tutto per non incappare in eventuali sanzioni, ma come amministrazione», prosegue Massaro, «non vogliamo fare cassa sull’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale perché questo significherebbe un aumento degli affitti per gli inquilini che poi non riuscirebbero a pagare i canoni e quindi verrebbero sfrattati per arrivare in capo ai servizi sociali comunali».

A questo punto, palazzo Rosso ha deciso di far rientrare gli alloggi Ater nella prima tipologia e per questo l’amministrazione ha deciso di impegnare la somma complessiva di 97.869 euro richiesta a rimborso dall’Ater che l’ha versata, pur non essendo dovuta, per le proprie unità immobiliari che rientrano tra gli alloggi sociali e pertanto esenti da Imu. Sapendo che il Comune stava valutando questa situazione, l’Ater non ha versato il saldo di dicembre.

«Stiamo, comunque, cercando di risolvere la situazione, facendo chiarezza per far pagare la cifra più bassa all’Ater e poi, per il 2015, ci stiamo ragionando perché non vogliamo che paghi 100 mila euro che poi andrebbero a gravare sugli inquilini». (p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi