Imu sui terreni, la protesta dei sindaci
PONTE NELLE ALPI. Molti comuni bellunesi perdono l'etichetta di «comuni montani». Con buona pace di Puos, l'unico comune bellunese, considerato finora di pianura. È una vicenda intricata e deriva dal decreto sul «bonus» sugli 80 euro. Il Governo deve recuperare 350 milioni di euro. Da qui la «brillante idea» di introdurre l'Imu sui terreni agricoli nei comuni la cui sede municipale si trova ad un livello inferiore ai 600 metri sul livello del mare.
«Non si conoscono i criteri con cui verrà applicata questa norma tanto che - hanno ricordato Vendramini e Padrin, sindaci rispettivamente di Ponte e Longarone, nel corso di una conferenza stampa indetta a tambur battente nel municipo di Cadola - l'Imu è definita "provvisoria" anche se i trasferimenti dello Stato sono già stati decurtati di 80 mila euro per Ponte nelle Alpi e ben 160 mila per Longarone». Con quest’ultima trovata Belluno perde 260.000 euro, Feltre 190.000, Cortina non perde nulla visto che il municipio si trova ben sopra i 600 metri.
«L'Imu sui terreni? Non sta nè in cielo nè in terra» dicono gli amministratori.
«Questi provvedimenti - proseguono i due primi cittadini - avvengono quando i comuni hanno già provveduto, in questi giorni, ad approvare l'assestamento di bilancio». Ma non solo. Il pagamento di questa gabella dovrebbe essere effettuato entro il prossimo 16 dicembre quando molte amministrazioni più solerti e attente alle esigenze dei cittadini, hanno già effettuato i calcoli e stanno inviando gli F24 ai cittadini che sono chiamati a versare l'Imu e la Tasi a conguaglio del 2014.
I problemi applicativi di questa Imu, sorta dal nulla, sono macroscopici e vanno a colpire «solo» i proprietari di terreni e non, fortunatamente, i coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli. Ma non solo. Per il fatto che gli appezzamenti possono essere piuttosto piccoli, potrebbe verificarsi il fatto che l'imposta possa essere inferiore ai 12 euro e pertanto non si renderebbe necessario il versamento da parte del cittadino-proprietario. Il decreto dovrebbe venire alla luce nei prossimi giorni e sarà pubblicato in «Gazzetta Ufficiale». Ma dovrebbe essere accompagnato dalla promessa che il «quadro potrebbe cambiare». Da questa nuova gabella sarebbero esentati i comuni nei quali la sede municipale sorge al di sopra dei 600 metri. E così i due sindaci Padrin e Vendramini hanno minacciato di spostare il municipio rispettivamente a Podenzoi e a Quantin. Una provocazione, certo, indice però della situazione in cui si trovano molti comuni bellunesi: con variazioni di bilancio appena fatte, arrivano questi tagli inaspettati. E i Comuni dovrebbero recuperare quei soldi facendo pagare l’Imu su terreni incolti e senza reddito.
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