Imu sulle centrali: a Farra un milione “virtuale”

In un primo momento sembrava che i soldi dovessero andare a Vittorio Veneto De Pra: «Spetterebbero a noi, ma in realtà sarà lo Stato a incassare dall’Enel»

FARRA D’ALPAGO. L’Enel sta rifacendo i conti dell’Imu sulla centrali idroelettriche della Val Lapisina, in Comune di Vittorio Veneto, e sulle opere di collegamento in Comune di Farra. L’amministrazione vittoriese ha scoperto, in questo modo, di non aver diritto ad un milione di euro, perché in realtà a riscuotere dovrebbe essere Floriano De Pra, sindaco di Farra. In verità usiamo il condizionale, perché neppure le casse municipali alpagote si avvantaggiano di questi tributi. «Ci spetterebbero dai 50 ai 60 mila euro l’anno, cifra con la quale dovremmo provvedere alle opere di manutenzione lungo le sponde del lago. Ma», precisa, amareggiato, il sindaco «non vediamo nemmeno un euro, perché incassa solo il governo».

L’acqua lavorata nelle centrali Enel della Val Lapisina arriva tutta dal lago di Santa Croce, trasportata attraverso una galleria, in parte nel territorio di Farra. «A Vittorio Veneto qualcuno, probabilmente, aveva fatto male i calcoli. Quelle tasse spettano a noi e noi», precisa De Pra, «non rubiamo nulla a Vittorio Veneto, nemmeno un centesimo».

Il sindaco insiste perché, in verità, il milione di euro dell’Enel era stato posto in bilancio preventivo dai vittoriesi. Il problema è quello della beffa, perché, appunto, Farra è titolato per incassare quell’Imu, ma per disposizioni governative i soldi vanno a Roma. «Ci troviamo in difficoltà», ammette il sindaco «perché proprio in questo periodo, per fare un esempio, dovremmo provvedere alla ricalibratura delle sponde del lago a Santa Croce, vicino al Centro Velico, e non disponiamo di tutte le risorse per completare i lavori». Problemi anche per la manutenzione straordinaria dall’altra parte del bacino, sulla spiaggia di Farra, che peraltro ha vissuto una stagione estiva «semplicemente straordinaria».

Il nuovo Centro Velico sarà il motore del rilancio di Santa Croce, tanto più a seguito della ristrutturazione della stazione ferroviaria. «Se ritorna il Minuetto, in arrivo da Venezia, con possibilità di trasporto delle bici, potremo contare su un motivo ulteriore di rilancio» sospira De Pra, che ha nel cassetto importanti progetti di ulteriore sviluppo delle ciclopedonali, sia lungo il bacino che verso il Fadalto e, quindi, Vittorio Veneto. Il quale, però, spera ancora di poter contare su quei soldi dell’Enel, altrimenti – precisa – «non avremo fonti alternative di finanziamento per alcuni cantieri che sono comunque urgenti».

Il sindaco di Farra, sottolineando gli «ottimi rapporti con l’Enel», ammette che quest’estate non ci sono stati problemi rilevanti per il mantenimento del lago, e che in questi giorni l’acqua scenderà di qualche metro per permettere il cantiere relativo alle sponde di Santa Croce. Quanto, poi, all’Imu dell’Enel, problemi analoghi ci sono stati anche in altri territori, a suo tempo a Castellavazzo, che si è trovato nelle condizioni di dover rinunciare a tasse che sperava di poter trattenere.(f.d.m.)

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