In 250 al lavoro per ripulire le rive del Piave

Ponte nelle Alpi, sabato l’esercitazione di protezione civile con l’apertura di 15 cantieri per la messa in sicurezza dell’alveo

PONTE NELLE ALPI. Il ripristino del regime idraulico, la manutenzione e conservazione dell’alveo dei corsi d’acqua e della viabilità minore. Questi gli obiettivi degli interventi che verranno eseguiti sabato in territorio pontalpino.

Sono ben 15 i “cantieri” che verranno aperti in occasione dell’esercitazione sezionale di protezione civile denominata “Ponte nelle Alpi 2017”, che si svolgerà sabato (in caso di maltempo sarà spostata all’8 aprile). All’organizzazione c’è la Protezione civile Ana di Belluno, in collaborazione con il Comune di Ponte nelle Alpi, Ponte Servizi srl, Unione montana bellunese, ditte e aziende locali.

«L’esercitazione coinvolgerà 250 volontari di tutto il territorio provinciale», spiega Enrico De Bona, vice sindaco di Ponte e assessore alla Protezione civile. «Il tutto servirà anche a testare i ponti radio e il resto della strumentazione». «Alla programmazione stiamo lavorando da tempo», continua, «e il tutto è stato seguito da Mauro Carlin, capogruppo della squadra di Pc di Ponte, sempre affiancato da colui a cui ha da poco passato il testimone, Omar De Fina».

In queste settimane il gruppo Ana di Ponte-Soverzene ha eseguito diversi sopralluoghi per individuare i contesti in cui andare a operare. E il Comune ha richiesto e ottenuto le autorizzazioni da parte degli enti interessanti, ossia il Genio civile e la Forestale di Belluno.

Il ritrovo, sabato, sarà alle 7 nel piazzale sottostante il municipio. Dopo l’alzabandiera, apertura del Coc (Centro operativo comunale) e partenza dei cantieri, che chiuderanno alle 14.30. Seguirà il pranzo al Palamares.

I volontari andranno a tagliare e rimuovere piante e alberature in alveo e sulle sponde, ostacolo al regolare deflusso durante le piene ricorrenti, sul fiume Piave, sia in destra orografica, dopo il ponte ferroviario, sia a Cadola, a monte e a valle dei piloni del viadotto autostradale. Nel primo caso si provvederà anche al ripristino della percorribilità della strada di accesso proveniente da viale Roma. Pulitura degli alvei anche tra l’impianto Calcestruzzi Romor e la confluenza con il fiume Rai e Piave, oltre che nella zona sottostante la sede municipale e in quella che si trova sotto la chiesetta di Santa Caterina, fino al Ponte sul Piave, dove sarà eseguita anche la manutenzione del manufatto a sostegno della 51 di Alemagna.

A monte del tratto tombinato che passa sotto il municipio, i volontari provvederanno a pulizia e risagomatura, con ripristino della funzionalità della briglia e dell’invaso a monte. Taglio della vegetazione e sistemazione di un tratto di muratura di contenimento di pietrame sono invece previsti lunga la strada vicinale Canevoi-Piaia. A Vich si interverrà sulle briglie a monte del tratto tombinato “Valle di Pises”; a Soccher nel tratto terminale di rio Sarandole, in prossimità del campo sportivo; a Pian di Vedoia nella ex statale ora dismessa.

E ancora: sarà sistemato il manufatto di sostegno della linea ferroviaria e si farà manutenzione alla confluenza Val Maggiore-Rai a La Secca, al bivio per l’Alpago, mentre in Val Maggiore verrà garantita l’assistenza a supporto dell’intervento dei vigili del fuoco per il taglio di spezzoni di ferro tondo, residuo delle lavorazioni dell’A27.

«Non mancherà poi l’appoggio all’operazione del Soccorso alpino sulla “Parete dei falchi”, vicino al fabbricato Enel denominato “Pompe”, per il disgaggio di rocce instabili», sottolinea De Bona. «In generale, il materiale non a disposizione sarà noleggiato a spese del Comune (circa 5-6 mila euro). La manodopera, ricordiamolo, è tutta volontaria».

Martina Reolon

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