In 50 con la dissenteria irrisolto il giallo di Arten

Dopo la dichiarazione di Bim Gsp, l’Union Ripa Fenadora chiede verifiche Dal Soler: «Le cause vanno chiarite e l’Usl 2 ha gli strumenti per aiutarci»

FONZASO. Non sarà stata l’acqua che esce dai rubinetti, ma qualcosa ha sicuramente causato il malessere di una cinquantina di giocatori tesserati con l’Union Ripa Fenadora che fanno riferimento al campo sportivo di Arten. Dissenteria in primis e spossatezza che hanno delibitato i ragazzi delle squadre giovanili e i componenti della squadra amatori per tre, quattro giorni. Qualcuno ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per fare fronte con delle flebo ai problemi di disidratazione. E la dirigenza della società sportiva non vuole che, ora che l’emergenza è superata, tutto cada nel dimenticatoio. La legittima nota di Bim Gsp che di fatto si è chiamata fuori assicurando che l’acquedotto che fornisce l’impianto non è quello di Fontanaz – risultato inquinato in quei giorni – e che le analisi non avevano fatto emergere nulla di anomalo, riapre comunque il giallo su cosa abbia potuto mettere ko così tante persone. Se si fosse trattato dell’acqua – questo il ragionamento di Bim Gsp – non sarebbero stati male solo gli atleti dell’Union ma tutta la frazione di Arten che attinge allo stesso acquedotto. E invece niente. La malattia ha colpito solo chi ha frequentato il campo sportivo.

Il dirigente dell’Union Ripa Fenadora, Mario Dal Soler, non riesce a darsi una spiegazione logica e ha chiesto al sindaco di Fonzaso, Gianluigi Furlin, di intercedere presso Bim Gsp e Usl 2 affinché vengano fatte delle verifiche direttamente sull’acqua che sgorga dai rubinetti del campo sportivo: «L’acqua bevuta al campo sportivo di Arten è l’unico comune denominatore che hanno tutti gli atleti colpiti dalla dissenteria», spieda Dal Soler. «Abbiamo fatto verificare che non fossero stati consumati dolci fatti in casa o altri alimenti, non si usano integratori confezionati. L’unica cosa certa è che i ragazzi arrivano al campo, si riempiono le borracce e bevono durante e dopo gli allenamenti. Credo al Bim Gsp, ma resta il fatto che qualcosa è successo. Ci sono alcuni ragazzi che sono stati al pronto soccorso. Può darsi che siano stati sottoposti ad analisi. Verificheremo anche questo perché l’esito di queste analisi potrebbero aiutarci a capire la causa della malattia».

Resta da capire se ci può essere stata qualche infiltrazione nelle condotte nell’immediata vicinanza degli impianti sportivi, oppure potrebbe trattarsi di un virus che si è diffuso in maniera così aggressiva. Ecco perché Dal Soler chiede alle autorità preposte di fare chiarezza: «Bim e Usl 2 hanno i mezzi per chiarire l’accaduto e comunque assicurare che la la situazione di emergenza è rientrata e non ci sono ulteriori pericoli, anche in chiave futura».

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