In 500 a «CiccheTiAmo»: un successo in Cadore l'iniziativa «anti halloween»

Nonostante la pioggia i coraggiosi maratoneti dei sapori nostrani hanno indossato i bavaglini arancioni e gustato le dodici tappe
Alcuni momenti di CiccheTiAmo che ha portato a Calalzo un gran numero di persone anche da fuori provincia In basso a sinistra foto di gruppo col sindaco
Alcuni momenti di CiccheTiAmo che ha portato a Calalzo un gran numero di persone anche da fuori provincia In basso a sinistra foto di gruppo col sindaco
CALALZO.
La pioggia non ferma il successo di «CiccheTiAmo». Oltre 500 persone domenica sera hanno partecipato alla seconda edizione della maratona di 12 locali a Calalzo, "alternativa" alle mascherate di Halloween che, come ha dichiarato il sindaco Luca De Carlo, «non rappresentano la cultura e l'identità del Cadore e del Veneto».

Con la volontà di recuperare l'antica tradizione celtica del cibo lasciato sulle tavole per i defunti che ritornavano a visitare le loro famiglie alla vigilia di Ognissanti, «CiccheTiAmo» ha portato nel paese cadorino oltre 500 persone.

Grande soddisfazione da parte dell'amministrazione comunale che, spiega il vicesindaco e assessore alle tradizioni Gaetano Da Vià, «ha scelto di scommettere su una manifestazione sicuramente alternativa, non antitetica, alle mascherate di Halloween di stampo americano. Ringrazio per la loro collaborazione i ristoratori e gli esercenti di Calalzo, che con passione e buona volontà hanno aderito in massa a supporto dell'idea dell'amministrazione, che sicuramente replicheremo».

Nonostante la pioggia, che a Calalzo è caduta copiosa per tutta la giornata, i 500 "coraggiosi" maratoneti del gusto hanno indossato dei bavaglini arancioni e hanno raccolto un timbro per ognuno dei locali visitati. «E' la miglior risposta a chi sostiene che il Cadore non offra né svago né divertimento», dichiara il sindaco De Carlo. «Siamo orgogliosi del successo di questa manifestazione, che ha esaltato i cibi della tradizione locale e ha portato oltre 500 persone in paese in una serata non certo favorevole dal punto di vista del clima. Due aspetti positivi della serata sono da sottolineare: la partecipazione di gente di tutte le età significa che la modalità piace a diverse generazioni che hanno aderito coese. Inoltre c'era la possibilità di divertirsi con responsabilità, come dice Gentilini, "senza eccessi e senza vandalismi perché il Paese è come la mamma: non si tocca"».

A Calalzo, infatti, sono arrivate compagnie da Jesolo, da Treviso e da tutta la provincia, «e ognuna», prosegue De Carlo, «con l'intenzione di ribadire che le nostre usanze sono e restano da valorizzare, e non da dimenticare, perché costituiscono la nostra più profonda eredità identitaria. La serata», aggiunge De Carlo, «è stata anche un'occasione per confrontarsi con altre realtà e abbiamo degli interessanti contatti per manifestazioni folkloristiche da proporre la prossima estate».

Il sindaco di Calalzo ha anche annunciato una serie di iniziative a tutela e a promozione delle tradizioni calaltine e cadorine, che si concretizzeranno nella prossima primavera: «Dobbiamo ribadire il nostro orgoglio verso ciò che ci è stato trasmesso e che vogliamo trasmettere alle giovani generazioni. CiccheTiAmo nasce anche da questo: non vogliamo che la vigilia di Ognissanti sia associata unicamente all'americana Halloween. Non solo perderemmo un patrimonio storico e culturale, ma priveremmo i nostri giovani delle loro radici più profonde, quelle che, come diceva Tolkien, non gelano».

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