In 621 accolti in ventidue comuni
BELLUNO. Sono 621 i migranti ospitati in provincia di Belluno. Il dato è aggiornato a ieri. Ce ne sono 34 in Alpago, 103 a Belluno, 5 a Domegge, 163 a Feltre, 55 a Fonzaso, 21 a Limana, 11 a Longarone, 6 a Lozzo e Pedavena, 32 a Mel, 4 a Perarolo, 25 a Pieve di Cadore, 34 a Ponte nelle Alpi, 7 a Santa Giustina, 8 a Santo Stefano di Cadore, 24 a Sedico, 18 a Sospirolo, 12 a Sovramonte, 6 a Tambre e Valle di Cadore, 32 in Val di Zoldo e 9 a San Gregorio nelle Alpi.
Come esce il numero di 2.100, che allarma la Lega Nord? Dalla somma delle capienze massime, per ciascun comune della provincia, stabilito dalla Prefettura. Seguendo il criterio dell’accoglienza diffusa, i Comuni bellunesi sono stati suddivisi per fascia di popolazione. Si è stabilito che quelli dove vivono meno di 500 persone potranno ospitare al massimo sei migranti; nei comuni con popolazione fra 500 e 1000 abitanti massimo dodici migranti; nei comuni con popolazione fra mille e tremila abitanti potranno arrivare al massimo 24 migranti; 48 nei comuni che hanno una popolazione compresa fra tremila e cinquemila abitanti; 60 nei comuni dove la popolazione è maggiore di cinquemila ma inferiore a 10 mila abitanti. Nei tre comuni dove i residenti superano le diecimila unità (Belluno, Feltre e Sedico) potranno essere ospitati al massimo 120 richiedenti asilo.
Ma questa ripartizione è stata fatta considerando che in tutti i comuni si trovino alloggi per i migranti. Oggi sono ventuno i comuni in cui sono ospitati i richiedenti asilo, e anche se si cerca di estendere l’accoglienza in tutta la provincia, sarà difficile che tutti i 65 i comuni rispondano, perché bisogna guardare alle logiche di mercato e alla disponibilità di alloggi. Per semplificare, ci si è “tenuti larghi” per rispondere alla reale esigenza, che sarà di novecento posti letto (quindi novecento persone da ospitare) nel 2017. Numero che compare nella prossima gara che farà la Prefettura e che è stabilito sulla base del trend 2016 (circa 250 migranti in più rispetto all’anno scorso).
Intanto lunedì inizierà a operare la sezione di Treviso della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Si occuperà delle richieste presentate nelle province di Treviso e Belluno, con l’obiettivo di velocizzare le pratiche. (a.f.)
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