In arrivo 46 docenti ma non bastano ancora

BELLUNO. Quarantasei sono i posti di ruolo che domani saranno assegnati ad altrettanti docenti dall’Ufficio scolastico territoriale (Ust). Un numero che non servirà a risolvere il problema della...
Di Paola Dall’anese
Studenti in una classe dell'Istituto di Stato della Cinematografia e Televisione, Roberto Rossellini, Roma, in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Studenti in una classe dell'Istituto di Stato della Cinematografia e Televisione, Roberto Rossellini, Roma, in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

BELLUNO. Quarantasei sono i posti di ruolo che domani saranno assegnati ad altrettanti docenti dall’Ufficio scolastico territoriale (Ust). Un numero che non servirà a risolvere il problema della carenza di insegnanti che quest’anno ha scompaginato l’inizio dell’anno scolastico. In provincia di Belluno, infatti, secondo i numeri forniti dall’Ust, sono più di ottante le cattedre ad oggi ancora libere.

Dei 46 contratti a tempo indeterminato, 25 andranno a docenti per le scuole elementari, 16 per le medie e 5 per le superiori. Tutti questi saranno scelti dalle graduatorie ad esaurimento.

In realtà, però, il numero di insegnanti assegnato dal ministero dell’Istruzione al Bellunese era ben più alto: si parla di 22 posti normali e 33 di sostegno alla primaria e di 20 cattedre normali e 14 di sostegno per le medie; alle superiori i posti sarebbero stati 24, ma soltanto cinque saranno conferiti perché saranno scelti dalle graduatorie ad esaurimento. «Per tutti gli altri», precisano Milena De Carlo dello Snals e Lorella Benvegnù della Cisl Scuola, «si dovrà attendere l’esito del concorso regionale che è ancora in corso (questo significa che alcune classi si troveranno con supplenti per diverso tempo ancora). Se anche il personale vincitore del concorso non dovesse essere sufficiente, allora si dovrà ricorrere alle supplenze annuali fino al 31 agosto o fino al 30 giugno. In questo caso saranno i dirigenti scolastici a chiamare le persone di cui hanno bisogno per colmare i gap».

Ma i problemi non si fermano qui: «L’ufficio scolastico aveva chiesto altri 40 posti di assistenti tecnici e collaboratori scolastici, meglio conosciuti come Ata. Di questi ce ne sono stati concessi soltanto 16. Il che significa che le nostre scuole si troveranno con 24 Ata in meno. Per questo motivo dico che il futuro dei nostri istituti è sempre più incerto», dice ancora Benvegnù, «anche perché per queste figure non è prevista la sostituzione in caso di assenza dal lavoro. Che sia un giorno o un anno intero, la scuola non può chiamare qualcun altro a prendere temporaneamente il loro posto. E questo è scandaloso, oltre che poco rispettoso della professionalità di queste persone».

«Senza poi contare», conclude la disamina della segretaria della Cisl, «che sei scuole sono prive dei dirigenti amministrativi, i cosiddetti Dsga, quelli che mandano avanti la parte burocratica».

«Una situazione disastrosa come quella che sta vivendo quest’anno la scuola non si era mai vista prima», concludono le due sindacaliste.

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