In attesa del prete a Mareson e Fusine

I fedeli si lamentano: «Ci sentiamo abbandonati»
Don Luigi Del Favero
Don Luigi Del Favero
 
ZOLDO ALTO.
Le parrocchie di Mareson e di Fusine sono sempre in attesa del sostituo dell'arciprete don Franco Decima che, il 17 di ottobre, ha celebrato l'ultima messa prima di trasferirsi nella chiesa di Rocca Pietore. I fedeli si sentono abbandonati.  Nella Chiesa di San Valentino a Mareson e di San Nicolò a Fusine si avvicendano sacerdoti inviati dalla Diocesi di Belluno per coprire l'assenza momentanea del titolare delle due parrocchie. I fedeli sono perplessi. «Tanto valeva», dicono, «lasciare don Franco Decima fino a quando non erano stabiliti i cambiamenti. Invece arrivano sacerdoti per dire messa e basta. Le messe poi vengono celebrate secondo il calendario stabilito. Inoltre è sicuro che don Sandro Gabrieli ha preso l'impegno di impartire il catechismo ai ragazzi fino alle feste natalizie e a celebrare una messa alla settimana».  La mancanza del parroco continua a pesare. «Non c'è nessuna novità» esclama Delia Cason di Pecol, «e siamo fra coloro che sono sospesi. Avevamo chiesto al vicario del vescovo don Luigi Del Favero un aggiornamento. L'unica cosa che ha saputo o potuto dirci è che, entro novembre, convocherà un incontro con i fedeli per esporci la situazione». La comunità è costernata.  «Le cose mancano», chiosa Momi Scarzanella di Pecol, «quando non ci sono più. Si sente proprio un vuoto a vedere chiuse quelle tapparelle della canonica a Mareson. Non voglio pensare che non ci mandino un sacerdote. Qui non era mai successo che si rimanesse senza un prete fisso».  «Avranno tanti problemi in diocesi», conclude Mario Zardus di Mareson, «però prima di trasferire don Franco Decima bisognava avere pronto un sostituto». (m.a.)

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