In aula con la telecamera all’esame della patente

Smascherata un’associazione a delinquere che dettava le risposte esatte Tra i candidati “aiutati” anche un giovane di Santo Stefano di Cadore

BELLUNO. Un’associazione a delinquere creata appositamente per far superare l’esame teorico di guida a candidati impreparati, per lo più stranieri, ai quali veniva fornita una telecamerina e un microfono con il quale venivano dettate le risposte esatte dei test che venivano eseguiti alle Motorizzazioni di Padova, Treviso e Venezia. Ovviamente dietro il pagamento di circa 2000-2500 euro a testa.

Il pubblico ministero padovano Federica Baccaglini ha chiuso l’indagine, grazie alle indagini della Polizia stradale di Treviso, e si appresta quindi a chiedere il rinvio a giudizio per 41 persone con accuse diverse e ovviamente più pensati per gli organizzatori rispetto ai beneficiari (35) che passavano l’esame teorico per la patente, in certi casi senza nemmeno sapere una parola d’italiano. Ma qualche italiano c’era: è il caso di Tommy De Mattia, di Santo Stefano di Cadore.

L’organizzazione, pensava a tutto: aveva a disposizione dell’abbigliamento di diverse taglie dove c’erano dei bottoni con la telecamere che inquadravano le domande dei test che venivano viste dalla banda che stazionava in un appartamento e dettava, di volta le risposte.

L’indagine è a Padova perchè qui è stato eseguito il primo esame falsato. Un ruolo chiave ce l’hanno Umberto Cavasin, 60 anni di Mira, titolare delle autoscuole “Gruppo 2000” del Veneziano che gestiva le apparecchiature e gestiva le risposte ai candidati; Faisal Jamil, 35 anni, un pakistano di Montichiari (Brescia), il tecnico che installava sui candidati la strumentazione necessaria (auricolari, microtelecamere e cellulari); Moreno Semenzato, 61 anni di Vigonovo, procacciatore di candidati e autista che accompagnava i candidati nelle varie sedi delle motorizzazioni; Dario Cavasin, 36 anni di Mira, figlio di Umberto e socio del “Gruppo 2000” che metteva a disposizione la sua casa; Gabriella Cavasin, 56 anni di Mira, sorella di Umberto, addetta alla base logistica dove i candidati venivano vestiti e dotati degli strumenti necessari per passare l'esame. Nei guai pure Mattia Cavasin, 29 anni, altro figlio di Umberto, socio del “Gruppo 2000”; Innocente Perico, 68 anni di Carvico (Bergamo), procacciatore di candidati, Ugo Chiapatti, 47 anni di Favaro Veneto, socio dell'autoscuola “La Serenissima”; Agostino Genduso, 43 anni di Marcon, collaboratore dell’”Autoscuola La Moderna”. Per i candidati le imputazioni sono quasi tutte simili. Tra loro Kishor Ghosh e Ruiqing di Noventa Padovana, Tommy De Mattia di Santo Stefano di Cadore, Artan Tahiri, Ahemd Ouland e John Aibieyi di Padova, Michele Scalabrin di Conselve.

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