In carcere aumentano le aggressioni

Il comandante Panatta: «Preoccupa la sezione per malati mentali, ma tutta la struttura necessita di interventi migliorativi»
gian paolo perona- perona- belluno- carcere di baldenich
gian paolo perona- perona- belluno- carcere di baldenich

BELLUNO. In carcere sono in aumento gli episodi di natura violenta nei confronti del personale, sia sanitario che di polizia. È il dato preoccupante emerso nel corso della cerimonia per il 201° anniversario della fondazione del Corpo di polizia penitenziaria. A sollevare la questione Domenico Panatta, comandante del reparto di Belluno. Con la sua relazione ha presentato il bilancio dell’attività svolta tra settembre 2017 e maggio di quest’anno.

«L’aumento delle aggressioni verso il personale è dovuto in parte alla presenza della sezione “Articolazione per la tutela della salute mentale”, in cui sono presenti soggetti molto instabili», ha spiegato, «ma anche per il settore comune sarà necessario effettuare ulteriori interventi migliorativi alla struttura, con l’aggiunta di dotazioni strumentali e automazioni per una maggiore sicurezza».

Pur in presenza di un organico sottodimensionato - 90 unità di polizia penitenziaria rispetto alle 95 previste per legge, con carenze soprattutto nei ruoli di ispettori e sovrintendenti, solo 6 a fronte di 22 necessari - l’impegno profuso ha permesso di affrontare negli ultimi nove mesi ben 250 eventi critici. Panatta ne ha evidenziati alcuni: 14 episodi di aggressione tra detenuti, 60 gesti autolesivi (che nell’intero anno precedente erano stati 46) e 56 manifestazioni di protesta individuale, di cui 23 atti turbativi di ordine e sicurezza, 27 scioperi della fame e una manifestazione di protesta collettiva, «ma la particolare attenzione ha consentito di intervenire con 33 invii urgenti in ospedale», ha precisato il comandante. «Positiva è l’assenza dei tentativi di suicidio».

I controlli del personale hanno consentito il rinvenimento di un coltello, vari telefoni cellulari e di una modica quantità di sostanza stupefacente che stava per essere introdotta in carcere. «Registrati, inoltre, 57 episodi di violazione delle norme penali», ha aggiunto, «tra le quali 9 aggressioni nei confronti del personale e 48 episodi di minacce, violenze, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale».

Il tutto in un contesto in cui il sistema penitenziario sta andando incontro a un percorso di rinnovamento, che richiede sempre maggiore professionalità. «Nel 2017 sono stati assicurati tutti gli interventi volti a salvaguardare la salute dei detenuti», ha evidenziato Panatta, «anche con 13 piantonamenti in ospedale e 263 visite programmate. Impiegate 1.883 unità di polizia, garantite 533 traduzioni con una movimentazione di 598 detenuti per il corretto svolgimento di attività giudiziarie e trasferimenti».

«I detenuti sono attualmente 95, a fronte di una capienza regolamentare di 90», ha spiegato Tiziana Paolini, direttore della casa circondariale. «Ne contiamo 71 nella sezione maschile, 7 nei transessuali (capienza 16), 6 nell’articolazione salute mentale, a cui si aggiungono transito e nuovi giunti e semiliberi-dimittendi».

Paolini ha voluto esprimere tutta la sua gratitudine nei confronti del personale. «Siete collaboratori capaci e determinati», ha detto. «Attenzione e spirito di sacrificio vi sono stati richiesti anche quest’anno, insieme a capacità di ascolto, pazienza e forte abnegazione».

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