In casa Pd tutti contenti «Grande affluenza»
BELLUNO. Il bello delle primarie è che, almeno per questa volta, sono tutti contenti. Chi sosteneva i candidati fermati al primo turno legge dati incoraggianti e chi è andato al ballottaggio non ha nulla da recriminare. È il caso di Mirco Costa, presidente del comitato per Matteo Renzi, che smentisce la voce diffusa ieri su una possibile anomalia del voto a Belluno: «È tutto regolare, ho inserito personalmente i risultati, è tutto giusto», dice Costa convalidando ogni singolo voto acquisito in provincia. Indiscutibile il successo della partecipazione a Belluno più che altrove, se si considera che il dato nazionale fissa l’affluenza attorno ai 3,1 milioni di elettori, cioè in calo rispetto alle primarie del passato, mentre nel bellunese l’unico evento più condiviso fu quello del 2005 quando la coalizione di centrosinistra era più estesa. L’elettorato bellunese dunque ha dimostrato di essere attento e informato, con una vivacità di voto interessante. Resta da capire quanti di loro torneranno alle urne il 2 dicembre, sapendo che chi non ha votato al primo turno dovrà scrivere al comitato provinciale una “giustificazione” per partecipare al ballottaggio.
Bersani. La soddisfazione maggiore però, in questo momento, è quella del comitato per Pier Luigi Bersani, sostenuto da quasi tutto l’apparato di partito, ma lasciato all’iniziativa di un gruppo di giovanissimi, che hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. «Non ci aspettavamo un’affluenza così vasta proprio in un periodo in cui non si fa che parlare di disaffezione dalla politica», dice la presidente Irene Piazza. «Questo dimostra che, se in un momento di crisi si discute dei problemi reali della gente, i cittadini si riavvicinano. La disaffezione è contro il clima di odio e i personalismi. Bersani», prosegue Piazza, «rappresenta proprio questo: parlando di problemi reali è riuscito a vincere». Ma davanti c’è ancora una settimana di campagna elettorale, perché domenica il centrosinistra dovrà scegliere tra il segretario del Pd e il sindaco di Firenze. «Per questi giorni abbiamo già due incontri in programma, uno in Cadore e l’altro dedicato ai giovani e all’Europa». Ma perché preferire Bersani a Renzi: «In un momento di crisi abbiamo bisogno di un premier con esperienza amministrativa e che abbia rapporti con gli altri leader europei», conclude Piazza, «inoltre l’agenda politica di Bersani è molto più vicina ai problemi reali dei cittadini: lavoro, istruzione e politiche europee».
Renzi. A proposito dei dubbi e dei gravi ritardi nazionali sulla diffusione dei risultati, Mirco Costa afferma: «Nel pomeriggio non avevamo ancora i dati ufficiali e questa è una carenza, inoltre a noi risultano numeri diversi, ma poco male, quello che conta è l’esito complessivo: si va al ballottaggio Bersani-Renzi e noi vediamo buoni margini di successo». Positiva la risposta dei bellunesi, con alcuni picchi in Valbelluna e nel Feltrino, oltre al fatto che Renzi ha conquistato due seggi anche a Belluno, a dimostrazione che i referenti locali sono incisivi: «Non è andata per niente male», dice ancora Costa, «noi siamo solo un piccolo manipolo dentro il partito, rispetto al lavoro che siamo riusciti a fare, da pochissimi volontari senza risorse e senza appoggi dei big, il risultato è eccezionale anche perché l’esito del primo turno era scontato. Non possiamo non essere soddisfatti, il risultato è buono e nei prossimi giorni ci daremo da fare ancora di più, con la speranza che si lascino votare anche quelli che non hanno potuto farlo domenica. Si riparte dallo zero a zero e vorrei ricordare che anche noi facciamo parte del Pd, non ne siamo fuori e non siamo di centrodestra, siamo semplicemente un altro centrosinistra, al passo con i tempi e con metodi diversi da quelli seguiti dai soliti noti finora ed evidentemente fallimentari per il Paese. La geografia del voto lo conferma, le Regioni “rosse” hanno votato per Renzi».
Infine l’omaggio agli sfidanti: «Irene Piazza e gli altri ragazzi del comitato per Bersani hanno lavorato molto bene, voglio far loro i complimenti», conclude Costa.
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