In chiesa c’è una colonia di pipistrelli

Da tre anni circa 500 esemplari hanno trovato casa nel sottotetto dell’edificio sacro di Visome alla periferia di Belluno

BELLUNO. Myotis myotis e Myotis blythii. Questa la denominazione scientifica delle due specie di pipistrello che hanno trovato casa nel sottotetto e nelle torri laterali della chiesa di Visome. Una vera e propria colonia, che conta tra i 300 e i 500 esemplari. Forse anche di più.

Belluno, i pipistrelli trovano casa nel sottotetto della chiesa


Nel tardo pomeriggio di giovedì, contattati dal parroco don Anselmo Recchia, sono arrivati nella località alle porte del capoluogo alcuni studiosi, che già da tempo sanno di questa numerosa presenza di chirotteri. «La scoperta è stata fatta tre anni fa, quando sono iniziati i lavori di restauro del luogo di culto», fa presente Gabriele Filippin di Belluno, studioso dei pipistrelli da autodidatta. «La colonia nel frattempo è andata incrementandosi, fino ad arrivare ai numeri attuali».

«Quelle presenti a Visome sono due specie sorelle: il vespertilio maggiore e il vespertilio di Blyth», spiegano Sofia Rizzi, studiosa di biologia evoluzionistica all’Università di Padova, e Andrea Pereswiet-Soltan, del Dipartimento di paleozoologia dell’Università di Wroclaw, a Breslavia, in Polonia, oltre che membro del Club speleologico Proteo (Vicenza). «Più tecnicamente, si tratta di due specie criptiche, ossia difficili da distinguere l’una dall’altra, anche se hanno un’ecologia e un’alimentazione differenti».

Il vespertilio maggiore si nutre di coleotteri e caccia, direttamente dal suolo, nei campi dove l’erba è stata tagliata di recente oppure nel sottobosco rado. Il vespertilio di Blyth, invece, mangia cavallette e locuste, che cattura sui prati dove l’erba è più alta. «Le due specie sono diffuse in Italia e in Europa», precisano i ricercatori. «Hanno il classico “musetto a topolino” e arrivano a 45 cm di apertura alare».

Il numero di pipistrelli presente nel sottotetto della chiesa di Visome è consistente. Nemmeno il fulmine caduto sul campanile e il conseguente incendio di martedì hanno fatto fuggire questi mammiferi, che si sono semplicemente spostati e hanno deciso di rimanere in quella che considerano la loro casa. «Stanno qui durante l’estate, mentre d’inverno vanno in ibernazione, trasferendosi in qualche grotta», aggiunge Pereswiet-Soltan. «Nella stagione estiva tornano per partorire i piccoli, che appena nati sono senza pelo. C’è bisogno quindi di temperature elevate e nel sottotetto della chiesa si raggiungono i 38 gradi. L’ideale per questi animali».

Il pipistrello non è un animale che crea particolari problemi: mangia tra i mille e i 2 mila insetti a notte, in un’area di caccia di circa 10 km. «Sono degli “insetticidi naturali” e le loro deiezioni sono un ottimo concime per le piante», sottolineano gli studiosi. «L’unica raccomandazione, se qualcuno dovesse trovarseli in casa, è di prenderli con i guanti, perché sono animali selvatici e tendono a mordere, ma solo se toccati. Non trasmettono malattie e per il resto sono innocui».

Qualche danno al controsoffitto della chiesa di Visome lo hanno creato, questo è vero. E i lavori di restauro hanno dovuto tenerne conto. Don Anselmo si è dimostrato sensibile: gli interventi hanno infatti considerato anche le esigenze della colonia. «Almeno una volta all’anno bisogna pulire le deiezioni. Questa è un’incombenza a cui non ci si può sottrarre», dicono ancora, ricordando che i pipistrelli sono da sempre presenti nel nostro territorio. «Forse negli ultimi anni c’è più informazione e quindi la gente se ne accorge di più. Anche la crescita delle ristrutturazioni di vecchie case ha reso più evidente la presenza di colonie».

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