In Comelico aria e silenzio saranno certificati
SANTO STEFANO DI CADORE. Ricordate la scatoletta con l'aria di montagna venduta come quella di tonno? Non succederà, questa volta, ma per la prima volta sulle Alpi l'aria e il silenzio del verde Comelico e di Sappada saranno certificate. Comelico che, infatti, sarà "la Valle dello star bene" (attenzione Buzzo, bisogna brevettare).
E quali sono i presupposti? Appunto l'aria e il silenzio. Non ci sono ancora formule per certificare i due elementi, ma l'impegno dei sindaci, assunto nel contesto della nuova strategia delle “Aree interne”, è di provarci loro stessi con l'attestazione che in Comelico si respira meglio che in qualsiasi altro sito dolomitico e che il clima è quello religioso di una cattedrale.
L'aria sarà continuamente monitorata perché sia la più pura delle Dolomiti. Monitorata, ma non solo. La valle del bene stare non dovrà avere nessun elemento di inquinamento. E quelli che ci sono, verranno progressivamente abbattuti, per lo meno ridimensionati, a cominciare dalle fonti di riscaldamento. Per quanto riguarda il silenzio, la logica operativa è la stessa. Verifica quotidiana che non ci sia nessun decibel in più, nessun rumore al di sopra dei parametri di legge. Anzi ci sarà l'impegno, anche normativo, per ridurre l'inquinamento acustico. Il tutto dentro un'organizzazione dello sviluppo, anzitutto quello economico, che sia ecocompatibile, più artigianale che industriale, ovviamente, più turistico ed agricolo che produttivo. Su e giù per la valle, auto e micro bus elettrici, biciclette a pedalata assistita se il turista non vuole cimentarsi con la mountain bike. Case di legno, edifici al massimo risparmio. L'albergo diffuso, realizzato o ristrutturato anch'esso con i criteri della bioedilizia. Tanti parcheggi a valle e le navette ad alimentazione elettrica che raggiungono tutte le mete turistiche.
Stiamo tracciando il Comelico e la Sappada dell'immediato futuro, perché il programma di misure definite venerdì a Santo Stefano, attraverso gli ultimi incontri organizzati dall'Unione montana, «partirà domani per la Regione Veneto», anticipa la presidente Alessandra Buzzo, «e sarà poi recapitato al Ministero dello sviluppo».
Ministero, fa ancora sapere Buzzo, che nelle prime settimane d'autunno invierà i suoi tecnici per perfezionare le misure e verificare («ecco il punto, lo snodo», puntualizza la Buzzo) l'apporto della Regione.
È di 3 milioni e mezzo il primo spazio di manovra del Governo, la Regione si è impegnata a mettere a disposizione una quota dei vari fondi europei. Non un sindaco dei sei Comuni del territorio ha detto di no a questa cooperazione che è anch’essa strategica, rispetto alle difficoltà del passato di procedere in unità. In autunno arriverà anche il nuovo coordinatore, l'onorevole Enrico Borghi, che ha già riconosciuto la pratica virtuosa avvenuta in Comelico e a Sappada, attraverso numerose riunioni che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti di tutte le categorie.
Francesco Dal Mas
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