In contatto con un contagiato: tampone per sei bellunesi
BELLUNO
Sono tutti negativi i sei bellunesi che nei giorni scorsi erano entrati in contatto con un trevigiano risultato contagiato dal Covid-19.
L’uomo, 55 enne, aveva frequentato un corso di idrobike alle piscine di Valdobbiadene. Qui era entrato in contatto con tre bellunesi a fine giugno. Poi si era recato in montagna per una camminata, accompagnato da altri tre amici, sempre della provincia di Belluno.
Oltre ai sei bellunesi, il trevigiano era venuto in contatto con altre 13 persone tra piscina e montagna e per tutti loro, una volta ricevuta la telefonata dell’Usl, era sopraggiunta una sorta do panico.
Il 55enne che lavora alla Cementi Rossi di Pederobba da qualche tempo non si sentiva bene, così nei giorni scorsi si è recato dal medico di famiglia che gli ha prescritto il tampone, che è risultato positivo.
Arriva la notizie e, tra venerdì e sabato, scatta l’allerta nel Trevigiano e nel Bellunese: gli operatori interrogano l’uomo, che ripercorre i contatti avuti negli ultimi giorni. Prima l’attività fisica in piscina a Valdobbiadene, dove è venuto in contatto con una decina di persone (tra queste, appunto, tre bellunesi), poi la passeggiata in montagna, con sosta in una baita per il pranzo, con tre amici bellunesi e un collega di lavoro.
L’Usl 2 della Marca Trevigiana, apprese le generalità dei bellunesi venuti in contatto con l’uomo, allerta immediatamente il Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria delle Dolomiti, che attiva il protocollo previsto in questi casi.
Vengono avviate così due indagini epidemiologiche: la prima è legata ai contatti avuti durante il corso di idrobike. Contatti che non risultano stretti, così i tre bellunesi presenti alla piscina di Valdobbiadene vengono contattati telefonica e invitati a sottoporsi al tampone e a rispettare l’isolamento preventivo a casa. Alla fine i tre test sono risultati tutti negativi. E visto che i contatti avuti con il trevigiano positivo non sono stati particolarmente stretti, per i tre è stata decretata la fine dell’isolamento.
La seconda indagine, invece, riguarda le frequentazioni in montagna. Nella gita tra le Dolomiti i contatti con gli amici presenti sono stati più stretti, secondo quanto racconta lo stesso 55enne del distretto di Asolo. Per questo motivo i tre bellunesi che erano con lui in passeggiata sono stati invitati dall’Usl 1 Dolomiti a stare a casa in isolamento e a sottoporsi al tampone. Anche in questo caso, per fortuna, gli esami sono risultati negativi. Ma visto che i rapporti sono stati più stretti con il contagiato, i tre bellunesi dovranno rimanere in quarantena per 14 giorni dal momento del contatto. Soltanto al termine di questo periodo e con un secondo tampone negativo potranno tornare alle loro vite normali.
Dopo il focolaio dell’Eurobico a Feltre e dopo quello originato dalla badante moldava nel Feltrino, la notizia che in provincia non ci sono altri focolai può essere accolta con soddisfazione.
Resta il fatto ormai chiaro per tutti che il virus non è sparito e che vanno rispettate le regole per evitare i contagi. Quelle più importanti da seguire sono due: indossare la mascherina e osservare il distanziamento sociale anche all’aria aperta. Da non dimenticare neppure l’igiene, in particolar modo delle mani.
Intanto i dati che arrivano da Azienda zero confermano i 1.196 contagiati totali dall’inizio dell’epidemia e i 21 attualmente positivi al Covid. Restano 1.062 anche i bellunesi guariti ad oggi dal virus e 92 quelli in isolamento fiduciario. In ospedale si conta un solo paziente positivo e lo stesso tra tutte le case di riposo provinciali. —
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