In dono a Pieve 110 stampe tizianesche «Un tesoro che arricchisce il paese»

Presentato il regalo dei coniugi Paludetti, proviene dalla collezione padovana “Bottega delle Arti – Stampe Antiche”
Svaluto Ferro, Cocchiara, Fedon e Paludetti, Casagrande - Nuove Opere di Tiziano Vecellio donate alla Fondazione - Pieve di Cadore - Da Rin Perona
Svaluto Ferro, Cocchiara, Fedon e Paludetti, Casagrande - Nuove Opere di Tiziano Vecellio donate alla Fondazione - Pieve di Cadore - Da Rin Perona

Luca De Michiel

PIEVE DI CADORE

È arrivato a Pieve di Cadore il nuovo straordinario nucleo di 110 stampe tizianesche provenienti dalla collezione padovana “Bottega delle Arti – Stampe Antiche” di Claudio Ceccato. Il prezioso patrimonio artistico è stato acquisito e donato alla Fondazione Centro Studi Tiziano di Pieve di Cadore dalla coppia di soci fondatori Luigina e Carmelo Paludetti, ai quali è stato intitolato il fondo.

La collezione, di assoluto livello, andrà a incrementare la già ricca raccolta della Fondazione che, unitamente al nucleo storicizzato della Magnifica Comunità di Cadore, fa sì che Pieve sia sempre di più un punto di riferimento nel settore delle stampe tizianesche, il primo in Italia sia per numero che per qualità, rarità e interesse storico.

«Quando ho saputo di questa collezione», ha detto Carmelo Paludetti durante la presentazione del fondo da lui donato alla Fondazione, «non ho saputo resistere. Con mia moglie abbiamo deciso di comprarla e donarla alla Fondazione, sperando così di aver dato un contributo per accrescere culturalmente il nostro amato Cadore».

Tutto è cominciato durante l’ultima assemblea dei soci della Fondazione, come racconta la presidente Maria Giovanna Coletti.

«Mi sono commossa quando la famiglia Paludetti ha espresso la volontà di comprare e donarci queste stampe. Hanno voluto fare qualcosa di buono per il paese e direi che ci sono riusciti. Tenevamo d’occhio da molto tempo questa collezione e ora è qui in esposizione».

La nuova terrazza del locale “La Suite”, allestita ad hoc per l’occasione, ha ospitato numerose autorità accorse per l’evento. «Non posso che ringraziare la famiglia Paludetti per questo dono», ha commentato il sindaco di Pieve Giuseppe Casagrande, «un regalo che dà lustro al nostro Comune, ancora una volta nel segno dell’arte e della cultura e di Tiziano».

Poi si è passati alla seconda parte dell’evento. Nella casa di Tiziano l’oratore, la curatrice della raccolta di stampe della Fondazione cadorina, Francesca Cocchiara, ha messo in piedi una piccola ma significativa esposizione di alcuni tra gli esemplari migliori del nuovo nucleo, presentati per lo più in ordine cronologico, mantenendo un criterio di qualità e rigore scientifico.

Sotto gli occhi dei visitatori, dunque, una serie di opere di prim’ordine e in ottimo stato conservativo, soprattutto di alta epoca. Tra queste c’erano ben quattro xilografie originali, tra cui il famoso “Paesaggio con mungitrice e un’aquila”, attribuito a Niccolò Boldrini, accanto ad eccezionali bulini di Cornelis Cort e Martino Rota, alcuni tra i collaboratori più stretti del più conosciuto Tiziano. A completare la collezione ci sono anche prodigiosi fogli del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento, con alcuni acquerellati ad attestare una fortuna iconografica dell’opera tizianesca sempre molto sostenuta nell’arco dei secoli.

«Vista la delicatezza di queste opere in esposizione», ha sottolineato la curatrice Cocchiara, «vi dico che non resteranno qui a lungo Questa esposizione sarà visibile per pochi giorni». E poi ha voluto lanciare un invito agli amanti di Tiziano: «È presente nelle opere una tecnica incredibile, condita da numerosi altri elementi che fanno di questa collezione un pezzo pregiato e raro. Consiglio agli appassionati di approfittare di queste mostra e di salire a Pieve a visionare questi pezzi. Credetemi, ne vale davvero la pena». —

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