In duecento a Pieve per dire no alle mafie

La manifestazione regionale di Libera organizzata in Cadore per stimolare l’attenzione sugli appalti olimpici

Stefano Da Rin Puppel
Stefano Da Rin Puppel

PIEVE DI CADORE. Oltre duecento persone hanno accolto l'invito di Libera alla manifestazione regionale per ricordare le vittime innocenti delle mafie, nella ventisettesima edizione della omonima giornata, tenutasi questa mattina nella piazza "Tiziano" di Pieve di Cadore. «In questo primo giorno di primavera, giorno di rinascita della natura, il Presidente di Libera Luigi Ciotti ha deciso di ricordare tutte le vittime delle mafie, anche quelle che si conoscono di meno» , esordisce Marco Lombardo, il Referente del Coordinamento regionale di Libera del Veneto. «È un modo per farle rivivere, per ricordare il loro impegno, il loro contrasto alla criminalità organizzata o il loro essere al momento sbagliato nel posto sbagliato. Dal 2017 questa giornata è diventata anche giornata nazionale. Per noi, qui, oggi, nel cuore delle Dolomiti, è un onore poter ricordare tutte queste vittime».

Una giornata che ha visto migliaia di piazze italiane collegate tra loro, con il cuore nella stessa direzione. Napoli è stato il centro, con la piazza "Dante" che ha trasmesso in diretta l'intervento del Presidente don Luigi Ciotti. «Le mafie sono figlie dell'ignoranza e l'ignoranza è frutto di una società in cui ciascuno pensa esclusivamente ai suoi interessi. Serve cambiare rotta, serve una legalità sostenibile», ha sottolineato Ciotti. È proprio nella città natale del Presidente di Libera che il coordinamento regionale del Veneto, di concerto con il Presidio territoriale "Barbara Rizzo" del Cadore ha deciso di organizzare la ventisettesima edizione della giornata del 21 marzo.

Quest'anno lo slogan, Terra mia: coltura, cultura, ha previsto uno stretto collegamento tra la coltura delle terre e la cultura delle conoscenze. È il co-referente Piermario Fop, dunque, che, nel tracciare la spiegazione della parola "impegno" del nome stesso della giornata, ha fatto riferimento alla necessità di una tutela ambientale a 360 gradi. «I giochi olimpici di Milano-Cortina del 2026 porteranno ingenti finanziamenti che la politica dovrà saper utilizzare per la crescita del territorio, in modo coordinato», spiega Fop. «È necessario tenere alta l'attenzione perché la criminalità sfrutta tutte queste occasioni e il rischio è che tutto ciò avvenga silenziosamente. Siamo antenne sul territorio, è un nostro dovere civico, è per l'interesse di tutti, del nostro territorio».

Stefano Da Rin Puppel
Stefano Da Rin Puppel

Presenti anche il Prefetto di Belluno, Mariano Savastano e il Coordinatore regionale di Avviso Pubblico - l'associazione delle amministrazioni contro le mafie - Paolo Galeano, che ha co-organizzato, sia a livello nazionale che regionale, la giornata in ricordo delle vittime delle mafie. «Per tutelare il nostro tessuto economico», spiega nel suo saluto il rappresentante territoriale del Governo, «è necessario che tutti gli attori sociali collaborino, non solamente le forze dell'ordine. Oggi la presenza in questa piazza di numerosi giovani fa ben sperare nel futuro della nostra società».

Il cuore della giornata è stata la lunga lettura delle 1055 vittime innocenti delle mafie. «Leggiamo integralmente l'elenco», spiega Valentino Suani, il Referente del Presidio "Barbara Rizzo" e presentatore della manifestazione. «È l'unico modo che abbiamo, com'è il senso stesso della giornata, per garantire a tutte le vittime il ricorso di essere ricordati, con nome e cognome. Pensiamo poi che, dietro a ogni nome, c'è una storia, una famiglia».

Un momento solenne che è stato celebrato grazie alla lettura di studenti, autorità, associazioni e singoli cittadini e accompagnato dal sottofondo musicale della flautista Alice Doriguzzi. Presentati, a fine giornata, alcuni lavori dei ragazzi delle scuole del Cadore: l'albero della legalità della seconda media di Lozzo e una panchina in legno, dedicata alle vittime delle mafie, realizzata dall’istituto professionale "Mobile e arredamento" di Santo Stefano.

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